Madagascar, Farnesina conferma un italiano tra le vittime del linciaggio

ROMA  – La Farnesina conferma la nazionalità italiana di una delle vittime del linciaggio sull’isola di Nosy Be in Madagascar. Vicino a uno dei cadaveri carbonizzati la polizia locale ha rinvenutoun documento italiano, si precisa.

Sei persone sono state arrestate in connessione all’aggressione, che ha provocato la morte, oltre che dell’italiano, di un francese e un malgascio. Il linciaggio è avvenuto a Nosy Be dopo il ritrovamento del corpo privo di vita e mutilato di un bimbo di otto anni. Lo hanno reso noto le autorità locali precisando che il corpo del bimbo è stato sepolto senza che potesse essere effettuata una autopsia.

– Non ci sono prove che il corpo sia effettivamente stato mutilato – ha spiegato il capo della gendarmeria di Nosy Be, Richard Ravalomanana. I due europei erano stati accusati da una folla inferocita di traffico d’organo e il malgascio, lo zio del bimbo ucciso, di averlo rapito.

A seguito dei “gravi disordini e fatti di sangue” che si sono verificati sull’isola di Nosy Be, la Farnesina, attraverso il sito Viaggiare Sicurisconsiglia “al momento” viaggi nell’area, “pur essendo la situazione dell’ordine pubblico in apparente via di normalizzazione”.