Qatar: rivolta contro la statua di Zidane e Materazzi

DOHA. – Ha provocato un’ondata di proteste in Qatar l’esposizione della statua che raffigura la celebre testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi: alcuni cittadini, scandalizzati sia per l’atto giudicato immorale sia per la raffigurazione di esseri umani, vietata dall’Islam, hanno chiesto che le autorità religiose emettano una ‘fatwa’ per la rimozione dell’opera, acquistata recentemente dal museo di arte moderna di Doha. Ma le polemiche potrebbero presto investire anche una mostra dello scultore britannico Damien Hirst, intitolata ‘The miracolous journey’ (‘Il viaggio miracoloso’), che mostra lo sviluppo di un feto nell’utero materno fino alla nascita. Quattordici statue in bronzo dell’artista sono state svelate di fronte al Sidra Medical and Research Center, una struttura sanitaria avveniristica per la salute della donna e del bambino che sarà inaugurata il prossimo anno. Esse mostrano l’inizio e lo sviluppo della vita dal concepimento fino alla raffigurazione, alta 14 metri e dettagliata in tutte le caratteristiche anatomiche, di un neonato maschio. La statua ‘Coup de Tete’ (‘Colpo di testa’) dell’artista franco-algerino Adel Abdessemed immortala invece la testata al petto di Zidane a Materazzi durante la finale mondiale a Berlino nel 2006. L’opera, alta cinque metri e già esposta davanti al Beaubourg di Parigi, è stata eretta sul luogo simbolo di Doha, la Corniche, dove dovrebbe rimanere almeno fino ai Mondiali del 2022 in Qatar. Ma diversi cittadini qatarini hanno protestato sostenendo che la statua invita all’idolatria, violando così uno dei principi base dell’Islam, che vieta la costruzione di rappresentazioni di esseri viventi, uomini o animali. “Vogliamo una fatwa (decreto religioso, ndr) del ministero degli Affari Islamici contro questa iniziativa, perchè le statue non sono ammesse dall’Islam e l’azione di Zidane non è etica”, scrive un commentatore su Twitter. “Chi è questo Zidane – chiede un altro – per essere onorato con questa statua? E che ha fatto per il nostro Paese?”. Il Qatar è un Paese dalla mentalità molto conservatrice in cui viene applicata anche la sharia, la legge islamica. E’ prevedibile quindi che vi saranno reazioni negative anche alle 14 sculture di Damien Hirst. La sorella dell’emiro, la sceicca Al Mayassa, presidente dell’Autorità per i musei nazionali, ha dichiarato al New York Times che “installare un’opera del genere è meno audace che avere molte nudità”. “Vi è un verso del Corano – ha aggiunto – sul miracolo della nascita. Non è contro la nostra cultura e la nostra religione”. Ma Damien Hirst ha ammesso che qualche problema potrà essere provocato dalle “differenze culturali”. “In Inghilterra – ha sottolineato l’artista parlando con Doha News – non vi sarebbe nessun problema a rappresentare neonati nudi. Questa è la prima scultura di nudo del Medio Oriente, è molto coraggiosa la sceicca Al Mayassa ad aver portato avanti questa iniziativa”.