Carceri: Pdl esulta, M5S in rivolta contro Napolitano e Lega boccia l’amnistia

ROMA – Applausi e mugugni, incertezze e apprezzamenti e, manco da dirlo, le inevitabili polemiche: nonostante l’ampio anticipo con il quale il Capo dello Stato aveva preannunciato l’invio di un messaggio alle Camera sulla drammatica situazione carceraria, è subito bagarre politica sulle parole di Giorgio Napolitano. Se il presidente del Consiglio, definisce “ineccepibili” le parole di Napolitano e prepara il governo, per quel che gli concerne, a fare la sua parte, il Pdl esulta per la priorità che l’agenda politica dovrà dare ora alla questione giustizia, mentre il Pd è cauto, apprezza l’intervento ma detta alcune condizioni.

Solo il M5S è netto, insieme alla Lega Nord, a dire no a proposte di amnistia e indulto. Di più, i Cinque Stelle attaccano il Presidente della Repubblica: le sue parole in Parlamento, sostengono, sono il tentativo di creare un “salvacondotto” per Silvio Berlusconi. E giù insulti. Ma Giorgio Napolitano questa volta non ci sta: e dopo aver per mesi lasciato correre, si toglie il sassolino dalla scarpa.

– Il M5S se ne frega di problemi gente – taglia corto il Capo dello Stato.

Chi invece cerca di svelenire il clima è Enrico Letta. Le sue parole sulla situazione carceraria, dice il premier, sono “ineccepibili” e, dunque, “per quanto di sua competenza, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento come richiamate dallo stesso presidente della Repubblica, il governo continuerà a fare di tutto per recepire indicazioni e sollecitazioni giunte dal capo dello Stato”.

Canta vittoria il capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta che rivolge “un grazie a Napolitano per la forza e concretezza con cui questo suo messaggio riporta in primo piano il tema della giustizia”. Da oggi, quindi, amnistia e indulto dovranno essere “tra i primi punti all’ordine del giorno dei lavori del Parlamento” chiede Brunetta che punta l’indice sulla “meschinità di quelli che per il solo miserevole sospetto che possa giovare a Berlusconi, sperano che continui la tortura del sovraffollamento”.  E chiede “soluzioni definitive” il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani.

E’ invece più fredda la reazione del Pd che teme di finire nell’occhio del ciclone di chi sospetta misure mirate a salvare il Cavaliere. Se il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda invita ad ”accogliere e trasformare in legge il messaggio” di Napolitano, il responsabile giustizia del Pd, Danilo Leva, è più freddo, e con lui tanti altri esponenti dem.

– Subito dopo la legge di stabilità proponiamo di affrontare in una sessione straordinaria sul sovraffollamento delle carceri – afferma -. Solo al termine di questo percorso si può valutare un provvedimento di clemenza.

Insomma, sostiene Leva dopo aver sentito anche il segretario Guglielmo Epifani, “amnistia e indulto sono il punto di arrivo non di partenza”. La Lega Nord è, neanche a dirlo, “contraria a qualsiasi forma di indulto o amnistia”. Lo ribadisce il segretario Roberto Maroni ripetendo che il problema del sovraffollamento non si risolve “rimettendo in libertà decine di migliaia di delinquenti”.

Favorevole “da sempre” all’amnistia è invece Sel mentre anche dentro Scelta Civica le posizioni sono un pò articolate. Se il deputato Mario Marazziti auspica come primo atto di una riforma di sistema l’amnistia, un gruppo di deputati chiede di rivedere intanto la carcerazione preventiva: “altrimenti – sostengono – si mandano fuori quelli che sono stati riconosciuti colpevoli per poter lasciare dentro quelli che ancora non lo sono”.

E’ invece un diluvio di critiche e di attacchi al Capo dello Stato la reazione del M5S. Soprattutto quella che arriva dopo l’irritata replica del Colle.

“E’ lui che se ne frega.. delle opposizioni” e, dunque, “Napolitano si dimetta per decoro istituzionale” dicono i Cinque Stelle

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