Il “know how” italiano nei campi della nutrizione

NEW YORK. – La valorizzazione del “know how” italiano nei campi della nutrizione, dell’imballaggio alimentare, della genomica e della tracciabilità degli alimenti allo scopo di accrescere la cooperazione tra Università e centri di ricerca italiani e canadesi in tali settori è stato al centro a Montreal del Simposio “Nutrition: research, innovation and markets” organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Ottawa in collaborazione con l’Università di Montreal, il Public Policy Forum, l’Università di Toronto e il Canadian Institute of Health Research. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Francesco Loreto, Capo Dipartimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Elisabetta Lupotto, Capo Dipartimento del Centro Ricerca Agroalimentare, David Mitchell, Presidente del Canada’s Public Policy Forum e Pierre Meulien, Presidente di Genome Canada. Inaugurando la riunione l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, ha sottolineato il ruolo strategico che l’agroalimentare svolge nell’economia italiana come dimostrano gli indicatori economici: il prodotto interno lordo del settore agroalimentare supera infatti il 17% e sale al 25% con l’indotto mentre le imprese alimentari rappresentano l’11% del totale delle imprese manifatturiere italiane. L’Ambasciatore Cornado ha fatto poi riferimento al tema dell’obesità che deve essere affrontato non solo studiandone i fattori ambientali, biologici e genetici ma anche e soprattutto sotto il profilo dell’educazione alimentare. L’obesità – ha sottolineato Cornado – non si combatte, infatti, vietando questo o quell’alimento “perchè non esistono cibi buoni o cibi cattivi, ma diete buone o diete cattive”. La scienza e la medicina – ha ricordato Cornado – ci hanno insegnato infatti tre regole d’oro per vivere in buona salute: in primo luogo mangiare di tutto, poi mangiare in quantità moderata; e infine svolgere una costante, anche se modesta attività fisica. 

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