Napolitano: giudice, Cav potrebbe beneficiare di un secondo indulto

ROMA – Anche se ha già usufruito di quello del 2006, se intervenisse un nuovo indulto, Silvio Berlusconi ne potrebbe beneficiare purchè non abbia ancora espiato del tutto o parzialmente la pena di un anno che gli è rimasta da scontare per la condanna per frode fiscale al processo Mediaset. A spiegarlo è il giudice Fabio Roia, presidente di sezione al tribunale di Milano.

– Un nuovo indulto sarebbe cumulabile con quello del 2006 – dice.

Dunque Berlusconi potrebbe goderne?

– Sì se non ha ancora espiato la pena di un anno o se la sta espiando.

C’è però un “ma” con cui fare i conti: “ogni provvedimento di clemenza fa storia a sè; bisogna vedere quali reati saranno esclusi. Gli ultimi due indulti, quello del 2006 e quello del 1990, per esempio hanno escluso l’associazione di tipo mafioso; ma hanno compiuto una scelta opposta sui reati di violenza sessuale: reati che nel 1990 hanno beneficiato dell’atto di clemenza a differenza di quello che è avvenuto sette anni fa”.

Ma un eventuale indulto coprirebbe anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici?

– Questa – sostiene il giudice – è un’altra questione. Nell’indulto del 1990 le pene accessorie erano incluse, a differenza di quello che è accaduto con quello del 2006. Certo se l’obiettivo ora è svuotare le carceri non si capisce perchè dovrebbe essere applicato anche alle pene accessorie.

C’è però un’altra variabile ed è rappresentata da un’eventuale condanna definitiva di Berlusconi per il processo Ruby.

– Normalmente il beneficio viene revocato se entro un periodo determinato dall’entrata in vigore, solitamente cinque anni, la stessa persona compie un reato per il quale interviene una condanna definitiva superiore ai due anni di reclusione.

A quel punto a Berlusconi toccherebbe scontare anche i tre anni per frode fiscale che gli sono stati indultati.

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