Partiti ai ferri corti sul finanziamento

ROMA- Partiti ai ferri corti sull’abolizione del finanziamento pubblico. A pochi giorni dal nuovo monito di Enrico Letta, che promette di “risolvere” il problema con un decreto legge se il Parlamento non riformerà il sistema entro l’autunno, a Montecitorio sul ddl del governo si rinvia alla prossima settimana. E nel frattempo, in Aula è bagarre con il M5S che da’ dei “ladri” ai deputati degli altri gruppi.

In Aula si arriva dopo un nuovo duro confronto tra Pd e Pdl al limite della rottura. Pomo della discordia tra i due maggiori partiti di maggioranza resta il tetto alle donazioni dei privati ai partiti. Donazioni che non piacciono alla presidente della Camera. Ma, mentre si continua a cercare un’intesa, in Aula scoppia la “bomba Fraccaro”. Il deputato di M5S non ricorre a giri di parole e urla ai colleghi degli altri partiti: “continueremo a chiamarvi ladri”. Immediata la reazione, soprattutto di quelli del Pd. La vicepresidente Marina Sereni richiama Fraccaro. I dem rumoreggiano, chiedendo interventi della presidenza sul deputato M5S. Fino a quando Sereni sospende la seduta. E, a telecamere chiuse, scoppia la bagarre. I grillini denunciano su facebook di essersi sentiti urlare “vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo”. E vola pure una scarpa: quella del “francescano” di Scelta Civica, che poi confessa di “non averci visto più” all’accusa generalizzata di essere un ladro. E allora alza uno dei suoi sandali e lo agita verso i colleghi M5S.

Ci vuole una capigruppo, uno stop della seduta di alcune ore e l’annuncio di un rispetto pedissequo del regolamento, a suon di espulsioni per chi esagera nei toni, da parte della presidente Laura Boldrini, per riportare la calma. I cinque stelle attaccano, chiedono la seduta fiume senza ottenerla.