Missoni: spoglie a Caracas, si lavora a identificazione

CARACAS. – Dopo il recupero dei resti, ieri l’avvio degli esami per arrivare all’identificazione delle vittime della tragedia dell’aereo inabissatosi a gennaio vicino a Los Roques nel quale si trovavano Vittorio Missoni ed altre cinque persone. I resti umani trovati in fondo all’Oceano sono stati portati in un laboratorio a Caracas per gli esami del Dna. Dal punto dove il bimotore era precipitato in mare quel 4 gennaio i resti sono stati portati alla Gran Roque – il principale isolotto dell’arcipelago – e da qui in elicottero alla ‘base Miranda’ di Caracas. Le spoglie sono poi state trasportate presso il laboratorio della procura nel centro di Caracas, per le verifiche del Dna, che non saranno semplici e richiederanno del tempo, forse un paio di settimane. A condurre le indagini c’è proprio la procuratrice generale, Luisa Ortega, la quale incontrerà i parenti delle vittime della tragedia, tra i quali i familiari di Vittorio Missoni, che si trovano a Caracas.

Intanto a bordo del Sea Scout proseguono le operazioni di recupero del relitto mentre si ipotizzano le cause dell’incidente. Sembrerebbe che il distacco di una pala dell’elica avrebbe a sua volta provocato il distacco di un motore, rendendo quindi ingovernabile il vecchio Islander britannico. Sul quale, oltre a Missoni, si trovavano la moglie, Maurizia Castiglioni, gli amici dello stilista Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, il pilota Hernan Marchan e il copilota Juan Carlos Ferre. Due sono le domande: quali sono state le cause della tragedia? Di chi sono le responsabilità? Quesiti che richiedono un lavoro complesso e meticoloso, prima di dissipare tutti i dubbi.

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