Due italiani su 3 temono per lavoro

CERNOBBIO (COMO).- La crisi fa salire il numero degli indigenti a 4,1 mln nel 2013, con una crescita del 47% in tre anni, fa temere al 70% degli italiani di perdere il lavoro e al 53% di non riuscire a mantenere la famiglia. Facile in questo quadro che la disperazione porti anche un 16% a commettere furti, soprattutto per procurarsi cibo (il 66%) od oggetti per i figli (il 22%). E’ quanto emerge dall’indagine ”La percezione della crisi e il Made in Italy” presentata da Coldiretti-Ixe al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione a Cernobbio. Secondo Coldiretti, per il 22% delle famiglie italiane sarà un autunno difficile di sacrifici. La parola d’ordine è risparmiare e il 68% ha quindi rimandato l’acquisto di abiti. Oltre la metà ha detto addio a viaggi, vacanze e beni tecnologici, mentre è più contenuta la percentuale (14%) di chi taglia anche sul cibo, con un occhio tuttavia senza precedenti ai prezzi e con un aumento del 47% della spesa low cost. Che sia un momento di ‘magra’ a tavola lo si evince anche, secondo quanto diffuso da Coldiretti, dal fatto che il 78% degli italiani hanno tagliato la spesa per il pane nel 2013 e il 42% mangia il pane del giorno prima. Se il 42% degli italiani vive senza affanni – aggiunge la ricerca – quasi la metà (45%) riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre oltre 2 milioni di famiglie (10%) non hanno reddito a sufficienza per vivere. In questo contesto, soffrono in particolare categorie deboli come bimbi e pensionati. 429.000 bimbi – rileva Coldiretti in un altro rapporto presentato a Cernobbio sulle ‘nuove povertà in Italia’ – hanno chiesto aiuto per mangiare nel 2013 (+13%) e 578.583 over 65 anni (+14% rispetto al 2012) sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari. In questi frangenti l’aiuto familiare è sempre più prezioso. Il 37% degli italiani è stato costretto infatti a chiedere aiuto economico ai genitori per arrivare a fine mese, il 14% a parenti e il 4% addirittura ai figli. Per quanto riguarda la situazione generale, il 35% sono pessimisti per il futuro. Al contrario, il 51% ritiene che non ci saranno cambiamenti, mentre solo il 14% intravede un miglioramento. ”Dalla ricerca emerge una forte preoccupazione – osserva il presidente di Coldiretti, Sergio Marini – unita a un senso di rassegnazione nei confronti sia della situazione generale del Paese che di quella personale”. Marini proprio ieri ha ufficialmente annunciato le sue dimissioni per lanciare la fondazione ‘Italia spa’ che ”dia prospettive e una visione a un’Italia che ha tutti i mezzi per uscire dalla crisi”. Nell’abbattimento per il presente, una figura come la ‘lady di ferro’ Angela Merkel sarebbe ben vista come premier dal 68% degli intervistati – evidenzia la ricerca Coldiretti-Ixe. Un gradimento cui si accompagna all’opposto un bassissimo livello di fiducia (4%) nei partiti nazionali, che si posizionano all’ultimo posto, superati di poco dalle banche che raggiungono il 9%, mentre svetta nella speciale classifica Papa Francesco, vera superstar del momento con il 74%.

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