Da Rebibbia: Una ’24 ore’ in regalo per Papa Francesco

ROMA. – Una ’24 ore’ nera fabbricata dietro le sbarre. Un modello unico al mondo, cucito e realizzato dalle detenute del carcere di Rebibbia esclusivamente per Papa Francesco. Una versione ‘limited edition’ visto che loro per realizzare le loro borse riciclano i banner pubblicitari in Pvc della Fao, usati per le campagne di comunicazione e ora dismessi. Il dono è stato consegnato al Pontefice durante l’udienza che ha concesso ai cappellani delle carceri italiane. La borsa, disegnata dalla stilista e designer Silvia Mazzacesi, è stata realizzata nel laboratorio sartoriale di pelletteria all’interno del penitenziario femminile di Rebibbia. A lavorarci, dagli inizi di ottobre, sei detenute: tre italiane, due nigeriane ed un’ucraina. Il piccolo laboratorio ‘La borsa delle immagini’ è attivo da diversi anni nel carcere romano. A gestirlo è la cooperativa sociale ‘Ora d’aria’ di cui sono socie fondatrici anche alcune detenute. L’obiettivo è da una parte quello del reinserimento sociale delle donne attraverso il lavoro, dall’altra la mission ‘green’ del recupero dei materiali che sarebbero finiti ad alimentare il ciclo dei rifiuti. “Le borse vengono realizzate riutilizzando i banner in pvc donati da enti pubblici e privati, in particolare dalla Fao – spiega Marilena Miceli della cooperativa ‘Ora d’Aria’ -, e vengono anche vendute in diversi punti a Roma, come ad esempio in via di Torre Argentina. Per la borsa del Papa le detenute hanno iniziato a lavorare dagli inizi di ottobre. Per realizzarla, quindi, ci hanno impiegato circa 15-20 giorni. Erano emozionate e ci hanno messo grande impegno nel fabbricarla”. Ma all’interno della borsa c’era anche una sorpresa indirizzata a Papa Francesco: infilata in una cartella portadocumenti in pvc, sempre cucita a mano e realizzata da loro, una lettera firmata dalle detenute. “Questa borsa – scrivono da Rebibbia – prima di arrivare nelle sue mani è arrivata a noi in forma di pelle e ganci. Noi con il nostro impegno e la nostra dedizione abbiamo ricucito questa borsa così come cerchiamo di ricucire i nostri sogni e i nostri desideri”. Di risposta arrivano le parole di conforto di Jorge Mario Bergoglio che riecheggiano nel carcere romano: “Anche Dio è un carcerato – dice il primo papa sudamericano della storia pontificia – non rimane fuori dalla cella, è dentro con loro, anche lui è un carcerato, dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, delle tante ingiustizie”.

(Davide Muscillo/ANSA)

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