Gaetano Ardagna, un italo-venezuelano al volante

CARACAS.- Con umiltà e gentilezza Gaetano Ardagna, corridore venezuelano, ci ha ricevuto nel suo ufficio, dove sono esposti brillanti trofei e fotografie di tutti i suoi successi. Parlare con Ardagna è come parlare con un amico. Semplicità, simpatia e serenità sono le parole con cui si può collegare. Nonostante avesse altre cose da fare, ci ha dedicato del tempo per parlarci sulla sua vita.

«Ho cominciato nel 1993, quando avevo 15 anni e mia madre non era molto d’accordo con quello ciò che volevo, ma dopo si è adattata», così Ardagna ci ha spiegato come è stata la prima risposta della sua famiglia verso ciò che sarebbe l’inizio della sua carriera. Col passare degli anni la sua fama era in crescita ed alla fine, nel 2010, è arrivata ad un livello internazionale. «Sono arrivato molto tardi in Europa. Nonostante ciò, quest’anno ho avuto la seconda vittoria consecutiva alla 12 Ore di Abu Dhabi, sono stato campione Europeo, ho raggiunto il quinto posto nel Fia GT3, il terzo nel Trofeo Maserati, così come nella 24 ore di Spa Francorchamps». Proprio di quest’ultima, Ardagna si sente particolarmente orgoglioso giacché si è trattato di una corsa in cui gli è toccato guidare 10 ore. Una sfida notevole che ha saputo gestire alla grande.

Il suo successo oltre i confini nazionali non è soltanto Europa, ma anche America latina. In Colombia, ad esempio, ha vinto per il secondo anno consecutivo le 6 ore di Bogotà, grazie anche al supporto del suo team.

Nel tentativo di conoscere i suoi gusti, gli abbiamo chiesto di più sulla sua auto preferita ed anche sul Paese che ha amato di più durante il suo giro per l’Europa. «La Ferrari», ha risposto senza pensarci sù nemmeno un istante. «La Ferrari è il sogno di tutti». Dopo aver guidato tante auto da corsa come Lamborghini e Maserati si è reso conto di quale sia la sua preferita. Infatti, quasi tutte le sue gare le corre con una Ferrari 458. Per il resto, riguardo al suo Paese preferito: «Assolutamente l’Italia. Innanzitutto perché conosco tante cose sull’Italia, forse addirittura più di quante ne conosca del Venezuela. In secondo luogo per la gente».

Parte della sua straordinaria abilità al volante è stata ereditata da suo padre che è stato pilota professionista per 23 anni. Adesso “Tano”, come è chiamato dalla famiglia e dagli amici, ha un bambino di quasi due mesi. Una nuova generazione che fa pensare a molti che la tradizione familiare sia destinata ad andare ancora oltre. Lo stesso Ardagna ci ha detto che in futuro rispetterà qualsiasi decisione del figlio anche se l’automobilismo è oggettivamente qualcosa di molto pericoloso. «Dopo tanti anni di esperienza, mi rendo conto dei pericoli che sono in agguato. Quest’anno – afferma con tono improvvisamente drammatico – sono morti due miei compagni in pista».

«Mia moglie si preoccupa molto e per questo motivo ritengo sia meglio che non mi accompagni ogni volta che devo viaggiare», ha spiegato. Benché sia molto difficile essere lontano dalla famiglia, e ancor di più quando si ha un bimbo appena nato, è un sacrificio molto grande con il quale Tano convive.

Ardagna è inoltre molto fortunato perché ha l’appoggio di tutta la famiglia. Tanto al punto che sua sorella è anche la sua manager personale. «A lei il compito più difficile: organizzare tutto. Prenotare gli alberghi, acquistare i biglietti, eccetera. Sembra facile, ma non è affatto così».

Dopo alcuni minuti, con orgoglio ma allo stesso tempo con grande umiltà, Ardagna ci ha mostrato numerose fotografie e video che ha raccolto durante questi anni. La cosa più affascinante è stata il modo in cui ricordava ogni momento. Sapeva sempre esattamente come, dove e quando era stata vissuta ciascuna immagine. Momenti importanti e meravigliosi di cui non si dimentica nulla. Nemmeno i dettagli.

Gaetano Ardagna è una persona che ha tutto: famiglia, amore, carriera, ma come lui ci ha dimostrato, umiltà e semplicità. E questo è senza dubbio uno degli aspetti più belli di quest’incontro. E se si fanno le cose con passione, si otterranno sempre buoni risultati.

Yessica Navarro