Poker al Verona, l’Inter torna a vincere

INTER-VERONA 4-2

INTER (3-5-1-1): Carrizo 5,5; Rolando 6,5, Ranocchia 5, Juan Jesus 5,5; Jonathan 6,5, Guarin 6,5, Cambiasso 6,5 (18′ st 17 Kuzmanovic 5,5), Alvarez 5,5, Nagatomo 6; Kovacic 6 (34′ st Taider 6); 8 Palacio 7 (19′ st 7 Belfodil 6). (12 Castellazzi, 45 Maniero, 6 Andreolli, 25 Samuel, 18 Wallace, 31 Pereira, 16 Mudingayi, 90 Olsen, 9 Icardi). All.: Mazzarri 6,5.

VERONA: Rafael 5,5; Cacciatore 5 (38′ st 21 Gomez sv), Moras 5, Maietta 5,5, Agostini 5 (28′ st 8 Cacia sv); Romulo 6, Donati 5,5 (10′ st 30 Donadel 6), Jorginho 5,5; Martinho 6,5, Toni 7, Iturbe 5. (31 Mihaylov, 3 Albertazzi, 23 Gonzalez, 13 Bianchetti, 16 Rubin, 11 Jankovic, 26 Sala, 4 Laner, 7 Longo). All.: Mandorlini 5,5.

RETI: 9′ Jonathan, 12′ Palacio, 32′ Martinho, 38′ Cambiasso, 11′ st Rolando, 26′ st Romulo.

ARBITRO: Celi di Bari 6. AMMONITI: Cambiasso, Cacciatore, Jonathan, Iturbe per gioco falloso, Palacio per gioco non regolamentare. RECUPERO: 0′ e 3. ANGOLI: 9-1. SPETTATORI: 43.097 con un incasso di 1.114.330,00 euro.

I GOL* – 9′ tiro al volo di Jonathan su calcio d’angolo di Cambiasso, la deviazione di Moras spiazza Rafael. – 12′ altro calcio d’angolo e conclusione di destro di Guarin, Martinho respinge addosso a Palacio facendo terminare la palla in rete. – 32′ Grande sponda di Toni per Martinho che solo in area fulmina Carrizo di sinistro. – 38′ gran sinistro a giro di Nagatomo che sbatte sul palo, Palacio ‘svirgola’ ma serve Cambiasso che insacca a porta vuota. – 11′ st corner battuto da Alvarez, Palacio lascia scorrere e Rolando infila dall’interno dell’area piccola. – 26′ st secondo assist della serata di Toni che serve Romulo in area, il brasiliano supera Carrizo con un sinistro all’angolino.

 

MILANO. – Poker dell’Inter al Verona e quarto posto per la squadra di Walter Mazzarri. I nerazzurri vincono 4-2 grazie ad una buona prestazione e ad un eccezionale Palacio. Qualche pecca difensiva ha offuscato una serata quasi perfetta contro un avversario capace di reagire troppo tardi. Non è bastata la grinta di Toni, autore di due assist, per salvare la formazione di Mandorlini. In un clima vagamente surreale, con la protesta della Curva Nord, Walter Mazzarri conferma il 3-5-1-1 e lancia Kovacic trequartista con Alvarez a centrocampo, escludendo nuovamente Samuel nel reparto difensivo presidiato da Rolando, Ranocchia e Juan Jesus. Tra i pali Carrizo sostituisce lo squalificato Handanovic. Nel Verona la sorpresa riguarda l’attacco, dove Martinho viene preferito a Gomez. La partita si apre con gli ultras che restano in silenzio e non espongono striscioni a sostegno della propria squadra. Solo uno contro le nuove norme su razzismo e discriminazione territoriale, in particolare sulla possibile chiusura di alcuni settori dello stadio: ”Il progetto è chiaro: ci volete come non saremo mai… Così, seduti ed in silenzio”. I tifosi vogliono dimostrare come sia impossibile attuare le nuove regole, definite una ”farsa ridicola”. Infatti dividono in due la Curva Nord: da una parte quello che si può fare e dall’altra quello che non si può fare. I cori contro Milano si alternano a quelli contro Napoli e i napoletani. Alla fine la domanda: ”Adesso quale parte della Curva pensate di chiudere?”. La protesta si chiude con l’ultimo striscione rivolto alla Federcalcio: ”Il calcio è passione, i tifosi la sua anima. Figc basta stupidi pretesti. Se volete continuare a svuotare gli stadi fatelo pure ma senza menzogne”. La tensione si scioglie grazie ai gol di Jonathan e Palacio, entrambi a segno su azione da calcio d’angolo nel giro di tre minuti: al 9′ il brasiliano gira a rete alle spalle di Rafael con la deviazione decisiva di Moras, al 12′ Palacio raddoppia grazie ad un rimpallo fortunato dopo un tiro di Guarin. E’ chiara la sofferenza sulle palle inattive del Verona che a San Siro disputa forse la sua peggior partita della stagione. I gialloblu perdono molti palloni nella propria metà campo azionando il contropiede avversario, più volte condotto da un Guarin in grande spolvero. Al 31′ è proprio il colombiano a tagliare in due la difesa degli ospiti ma l’ultimo passaggio verso Palacio avviene con un attimo di ritardo e l’argentino si fa cogliere in fuorigioco. Martinho sfrutta un errore di Juan Jesus e punisce l’Inter un minuto più tardi dopo una bella sponda di Toni nell’area avversaria, in una delle rare occasioni create dalla squadra di Mandorlini. La gioia dei veronesi dura poco, perché al 38′ Nagatomo colpisce il palo con una bella conclusione a girare e sulla ribattuta Cambiasso firma il 3-1 con la collaborazione di Palacio. Il capitano dell’Inter festeggia dedicando il gol a Cordoba, ricoverato in ospedale la scorsa settimana per una peritonite. Nella ripresa il copione non cambia e il Verona continua a soffrire. Rafael scongiura momentaneamente un passivo più pesante opponendosi alla conclusione dal limite di Guarin, mentre Palacio viene fermato dall’arbitro per fuorigioco quando è solo davanti al portiere. L’argentino rimedia anche un’ammonizione perché non sente il fischio e calcia a rete. L’appuntamento con il gol è solo rimandato perché all’11’ Rolando firma il primo gol in Serie A, il terzo della serata su azione da calcio d’angolo, dopo un tocco in area di un eccellente Palacio. Sul 4-1 Mazzarri inserisce Kuzmanovic e Belfodil per ‘risparmiare’ Cambiasso e Palacio. La partita sembra ormai senza storia, l’Inter però si distrae un po’ troppo e presta il fianco al ritorno dell’avversario che segna con Romulo al 26′: secondo assist della serata di Toni e gol di sinistro del brasiliano. Lo stesso centrocampista fallisce il possibile 4-3 dall’interno dell’area e al 31′ Toni viene fermato dall’arbitro per un presunto fallo prima di concludere a rete. L’attaccante del Verona continua a stupire per grinta e continuità di rendimento, confermandosi un pilastro della formazione veneta che chiude in avanti ma non riesce ad accorciare ulteriormente le distanze. L’Inter regala così a Thohir la prima vittoria del nuovo corso. L’indonesiano è atteso a San Siro per la partita del 9 novembre contro il Livorno per vedere la propria squadra dal vivo e presentarsi al pubblico nerazzurro. Massimo Moratti vuole consegnare al successore una squadra in buona salute e in piena corsa per il podio del campionato. All’indonesiano spetterà il compito a gennaio di completare la rosa con qualche colpo di prestigio e preparare la squadra per l’Europa.

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