Argentina: exit poll indicano chiara vittoria di Massa

BUENOS AIRES. – Una batosta per Cristina Fernandez de Kirchner. Sergio Massa, l’ex capo di gabinetto della presidente argentina passato all’opposizione, ha vinto la sua scommessa. Un’ora dopo la chiusura delle urne, i primi exit poll diffusi sulle reti sociali indicavano una sua vittoria senza mezzi termini. Massa, il peronista dissidente, avrebbe raddoppiato il proprio vantaggio sul candidato progovernativo Martin Insaurralde, rispetto alle primarie di agosto. I primi risultati ufficiali erano attesi per le 21 (le 2 del mattino in Italia) ma gli exit poll non lasciavano alcun dubbio indicando che Massa – il quale ad agosto aveva battuto Insaurralde ottenendo il 35,05% contro il 29,65% dei voti – avrebbe portato il suo distacco ad almeno 10 punti percentuali. E le dichiarazioni del suo portavoce, Dario Giustozzi, sembravano confermare una sua netta vittoria. Massa, ha anticipato Giustozzi alla stampa, finirà con l’essere “il candidato più votato in tutto il paese”, con un “risultato netto” che “ha ovviamente un impatto a livello nazionale”. In mancanza delle prime cifre ufficiali, le dichiarazioni politiche del portavoce la dicono lunga sul risultato delle principale sfida delle politiche odierne: quella della provincia di Buenos Aires, la più estesa e popolata del paese, che rappresenta poco meno del 40% della popolazione nazionale. Se, come appare scontato, i risultati ufficiali confermeranno gli exit poll, le politiche parziali di oggi – per il rinnovo della metà del deputati e di un terzo dei senatori – segneranno un chiaro trionfo per Massa, che solo nello scorso giugno si è allontanato dal governo lanciando dal comune di Tigre – nei dintorni di Buenos Aires – di cui è sindaco, il suo Fronte Rinnovatore (Fr), con l’esplicito obiettivo di presentarsi come una alternativa al peronismo kirchnerista, senza però rinnegare parte della sua eredità politica. La sfida Massa-Insaurralde nella provincia di Buenos Aires non è però l’unico dato politico rilevante di queste elezioni: resta ancora da vedere se la coalizione di centrosinistra Unen confermerà o amplificherà il suo successo nelle primarie di agosto a Buenos Aires, e se nelle diverse provincie del paese si consoliderà il patrimonio elettorale di dirigenti come il socialista Hermes Binner a Santa Fe.

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