Horner: “Vettel ha il talento per battere i record di Schumacher”

NEW DELHI – Sebastian Vettel ha il talento per battere il record di sette mondiali vinti da Michael Schumacher. Intanto, a 26 anni, il tedesco della Red Bull si è laureato il più giovane pilota ad aver già messo in bacheca quattro titoli iridati, consecutivi. A sottolinearlo è Christian Horner, team principal della scuderia anglo-austriaca, all’indomani del successo nel gp d’India – il 36º in 117 gare – che ha assegnato a Vettel la corona mondiale.

“Il suo record di successi è quasi incredibile” ha risposto Horner ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse alla portata di Vettel i numeri di Schumacher – 91 vittorie al volante di Benetton e Ferrari, su 307 gare cui ha partecipato – un primato che si pensava sarebbe durato per generazioni quando Schumi lasciò Maranello, nel 2006.

“In questo sport ci sono così tanti elementi determinanti – ha detto Horner – Molto dipende dall’essere sulla macchina giusta, ma dal punto di vista dell’abilità non c’è assolutamente ragione perché ciò non avvenga. Penso che Sebastian sia cresciuto quest’anno. Il modo in cui ha guidato, il livello a cui è salito. E’ stata la sua stagione migliore di sempre”.

Opinioni condivise da Adrian Newey, direttore tecnico della scuderia. In carriera Newey ha vinto in tre diversi team (Williams, McLaren e Red Bull) e con pluricampioni come Alain Prost ed Ayrton Senna.

“Tutti i grandi piloti con i quali ho avuto la fortuna di lavorare avevano in comune la capacità di guidare ed elaborare allo stesso momento” osserva. E, come Vettel, facevano tesoro dei propri errori. Il tedesco, anche dopo essere sceso dalla macchina, continua ad analizzare e ad imparare da quello che è successo durante la corsa.

“Questo lo si può notare in Sebastian. Ho sempre l’impressione che ogni volta che sale in macchina ne sappia un po’ di più dell’ultima volta che è sceso” spiega Newey. “La sua guida è passata da essere molto talentuosa, ma a volte un po’ grezza, a quella attuale, incredibilmente rotonda e precisa. Nel 2009 e 2010 poteva essere occasionalmente criticabile per alcuni incidenti. O per non essere abile nei sorpassi. Molti pensavano che aveva bisogno di partire dalla pole per tenere sotto controllo la corsa. E quindi non era poi così forte. Critiche che oggi non si possono più fare. Non vedo crepe nella sua armatura”.