Dissesto idrogeologico: negli ultimi 80 anni 5.400 alluvioni e 11mila frane

ROMA. – “A partire dagli anni ottanta l’Italia subisce danni sempre più rilevanti, che costano mediamente 3,5 miliardi/anno con effetti significativi per l’economia nazionale. Sono 6.633 (82%) i comuni in pericolo per il dissesto idrogeologico ed interessano 2.951.700 ettari (9,8% del territorio nazionale); oltre la metà degli italiani vive in aree soggette ad alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici e persino maremoti. Negli ultimi 80 anni si sono verificati circa 5.400 alluvioni e 11.000 frane”. Lo afferma presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano secondo cui “all’Italia tutto questo costa e fa debito pubblico. Inoltre ci sono i dati del catalogo storico degli eventi geo-idrologici di oltre un millennio, realizzato dal Dipartimento della protezione civile e Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del CNR. Le informazioni riguardano 1.676 frane avvenute fra l’843 e il 2012 – ha proseguito Graziano – che hanno causato oltre 17.500 tra morti, feriti e dispersi in almeno 1.450 località e 1.346 inondazioni verificatesi fra il 589 e il 2012, con più di 42.000 vittime e 1.040 località. Fra il 1960 e il 2012, periodo per il quale il catalogo è sostanzialmente completo, tutte le 20 regioni italiane hanno subito eventi fatali: 541 inondazioni in 451 località di 388 Comuni che hanno causato 1.760 vittime (762 morti, 67 dispersi, 931 feriti), e 812 frane in 747 località di 536 Comuni con 5.368 vittime (3.413 morti compresi i 1.917 dell’evento del Vajont del 1963, 14 dispersi, 1.941 feriti)”. “Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente le persone esposte ad un elevato rischio idrogeologico sono almeno 6 milioni – ha aggiunto il consigliere dell’Ordine dei Geologi della Sicilia, Calogero Pecoraro – e gli edifici a rischio sono circa 1,2 milioni. Le aree ad elevato rischio sismico sono ben oltre il 50% del territorio nazionale e interessano il 36% dei comuni; le persone esposte ad un elevato rischio sismico sono 22 milioni e gli edifici a rischio sono 5,5 milioni, fra i quali ovviamente scuole ed ospedali. In aggiunta a tali informazioni, di natura assolutamente drammatica, ci sono le coste, che hanno subito attraverso una urbanizzazione sfrenata (non rispettando i vincoli imposti della cosiddetta ‘Legge Galasso’ L. n. 431/1985), un’erosione dal 1985 ad oggi di ben 160 km di litorale; in 8 regioni italiane tra Adriatico e Tirreno, ben 1800 km di coste sono state trasformate dall’urbanizzazione. Si tratta di oltre il 55% delle coste analizzate”. (© 9Colonne)

 

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