E’ bufera su ministro Cancellieri. Mozione di sfiducia da M5S

ROMA. – Il ministro Anna Maria Cancellieri si dice pronta a chiarire, anche in Parlamento, che la sua telefonata al Dap sulle condizioni di salute di Giulia Ligresti non volevano in alcun modo interferire nelle decisioni dei magistrati sulla scarcerazione. Ma la disponibilità del Guardasigilli non impedisce che la vicenda diventi una nuova grana per il governo, già in equilibrio precario causa decadenza di Berlusconi. E se il premier Enrico Letta tace, è il Pd a chiamare “in tempi rapidi” il ministro in Aula per “fugare ogni dubbio che in Italia ci siano detenuti di serie A e B”. Il M5S, sulle barricate già da ieri insieme alla Lega, annuncia una mozione di sfiducia perchè “mentre migliaia di persone soffrono per le condizioni carcerarie – attacca il capogruppo alla Camera Alessio Villarosa – lei si preoccupa della figlia di Ligresti, titolare della società ex datrice di lavoro del figlio che ha ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro”. Accuse che imbarazzano il ministro che però ribadisce di aver segnalato il caso al Dap come fatto in tanti altri casi, pur confermando i rapporti di amicizia con Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti. Ma non è solo l’opposizione a pretendere spiegazioni da Cancellieri, messa all’indice anche dall’Organismo unitario dell’avvocatura che denuncia “l’ennesimo episodio di ‘malapolitica’ a tutela di un ‘potente'”. Il Pd non sembra disposto a lasciar passare la vicenda. “Nessuna strumentalizzazione ma il ministro riferisca in Aula e poi ciascun partito farà le sue valutazioni”, è la richiesta del responsabile Giustizia del Pd Danilo Leva. Una fermezza che accomuna il partito e tutti i candidati alla sfida congressuale, da Gianni Cuperlo a Matteo Renzi. Molto più comprensivo, invece, delle ragioni del ministro è il Pdl, per natura garantista. E chi interviene, come il “falco” Daniela Santanchè e la “colomba” Iole Santelli, lo fa solo per difendere Silvio Berlusconi. “Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premier Enrico Letta – osserva l’ex sottosegretario alla Giustizia – nella giustificata difesa dovuta al ministro Cancellieri non possono esimersi dall’esprimere analogo giudizio verso il presidente Berlusconi indagato e condannato a Milano”. Sia il Quirinale sia Palazzo Chigi, comunque, non prendono posizione. Ed il silenzio del premier Enrico Letta, dopo che invece il ministro Angelino Alfano aveva difeso apertamente il Guardasigilli, viene interpretato da alcuni come segno di un’irritazione del premier per una vicenda che rischia di aprire una nuova falla nella stabilità di governo. Su una questione che, pur con tutte le differenze rispetto a Silvio Berlusconi, riguarda ancora la giustizia. Ma, impegnato a difendere la stabilità dell’esecutivo, il presidente del Consiglio, in un’intervista alla Stampa, non accenna al caso Cancellieri. E mostra ottimismo sulla vita del governo, ricordando che, quando i ministri Pdl si dimisero, aveva iniziato a “fare gli scatoloni” ma poi “il Parlamento mi ha dato una fiducia larga” e “dal 2 ottobre abbiamo maggiori forze e guardo al futuro con fiducia”.

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