Presentata Proposta di Legge su trasferimento residenza dall’estero

ROMA. – “Mentre in tutta Europa i cittadini italiani possono cambiare residenza tranquillamente, senza difficoltà, i connazionali residenti all’estero non hanno la libertà di scegliere il comune italiano di ultima residenza Aire, anche se vi possiedono un immobile. Questa normativa va aggiornata, perché rischia di provocare effetti discriminatori”. Lo afferma Laura Garavini, componente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, presentando una Proposta di legge sull’Anagrafe degli italiani all’estero, appena depositata.

“Attualmente – prosegue la deputata eletta all’estero – lo spostamento della residenza AIRE, se si è ufficialmente registrati all’estero, si può ottenere solo se nel comune in cui ci si vuole trasferire siano iscritti i componenti del proprio nucleo familiare. Ma – spiega – ci sono tante altre ragioni concrete, altrettanto valide, per volere iscriversi in un altro comune. Il caso più frequente è quello di persone che, per vicende familiari, ereditino immobili situati in un comune diverso da quello dell’ultima residenza italiana. Inoltre, anche nel quadro delle nuove mobilità di lavoro che si moltiplicano nel nostro Paese, molti concittadini residenti all’estero decidono di costituirsi in Italia un riferimento abitativo in luoghi diversi da quelli nei quali sono iscritti anagraficamente. Con questa proposta di legge intendiamo dunque tutelare gli interessi reali di una molteplicità di connazionali all’estero”.

“In particolare”, aggiunge la deputata PD, “limitare il trasferimento di residenza non ha senso nei casi in cui si possa escludere che questo sia motivato da un’intenzione di eludere le tasse o di manipolare le elezioni locali attraverso voti di persone che non hanno nulla a che fare con quel comune. Per questa ragione, – conclude – la Proposta di legge consente, a chi possieda un immobile in Italia, di trasferire la propria residenza AIRE nel comune di pertinenza dell’immobile, a patto che questo sia l’unico posseduto nel nostro Paese”.

 

 

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