Supertifone: una dozzina di italiani manca all’appello

ROMA. – Sono ore di angoscia per alcune famiglie italiane che da casa non riescono a contattare i loro cari nelle Filippine. Un Paese dove anche la conta dei morti, nella devastazione del tifone Haiyan, risulta difficile. Al momento non risultano connazionali direttamente coinvolti nel disastro, ma “circa una dozzina di italiani manca all’appello – ha detto l’ambasciatore d’Italia a Manila, Massimo Roscigno -. Speriamo che si tratti solo di un problema di comunicazione”. La situazione nel Paese e i collegamenti sono infatti difficilissimi e anche il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha spiegato che si tratta di persone “che non si erano registrate sul sito (dovesiamonelmondo.it, ndr), né si erano manifestate prima: siamo quindi stati allertati dalle famiglie ed è iniziata la ricerca in questo disastro”. L’Italia inoltre sta mettendo a punto un piano di aiuti alle vittime del tifone, pari a 1,3 milioni di euro, tra beni materiali e fondi, ha annunciato Bonino spiegando che si stanno ancora decidendo i dettagli. Secondo quanto si apprende alla Farnesina, la Cooperazione italiana partecipa all’allestimento di un volo umanitario in partenza da Dubai con beni (tende, coperte, taniche, potabilizzatori) per un valore di circa 350.000 euro. E ha manifestato la disponibilità a fornire un contributo di 300.000 euro a sostegno del Programma alimentare mondiale per le centinaia di migliaia di sfollati, in raccordo con il governo filippino, e un altro contributo di 350.000 euro a sostegno della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezza Luna Rossa. I fondi del governo italiano si aggiungono alle numerose donazioni che arrivano da tutto il Paese, dalla comunità filippina a Roma, da quella di Sant’Egidio, da enti locali e diverse ong, come quelle del network di Agire che ha attivato con la Croce Rossa un numero verde per le donazioni: 800.132.870. Anche papa Francesco ha stanziato un “primo contributo” di 150 mila dollari. E dopo i 3 milioni di euro annunciati dalla Commissione europea, l’Ue ha attivato il Meccanismo di protezione civile europeo (Eucp) per distribuire i soccorsi in modo ordinato. Sotto questo coordinamento, il Belgio ha messo a disposizione un team medico e un’unità di potabilizzazione, l’Ungheria una squadra di soccorso e medici, Gran Bretagna e Francia inviano kit di logistica. La Svezia fornisce un campo base equipaggiato per le comunicazioni e la Germania impiega esperti per valutare l’emergenza. La Spagna ha annunciato l’invio di due aerei e aiuti per 200 mila euro. Dagli Usa poi sono in arrivo altri soldati e mezzi aerei, oltre a quelli già sul posto: 180 marine sono partiti questa mattina a bordo di quatto aerei MV22 Osprey e quattro aerei da trasposto KC130 Hercules dalla base di Futenma, sull’isola di Okinawa, per contribuire ai soccorsi alla popolazione filippina.

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