Iran: Da politica a sesso,quello che viene censurato su Wikipedia

ROMA. – Da un omicidio politico all’omosessualità alle notizie sull’attrice di Harry Potter, Emma Watson. Sono argomenti agli antipodi e che suscitano interessi totalmente diversi che però i cittadini iraniani non potranno leggere. Perché nella Repubblica islamica, nonostante la recente elezione di un presidente riformista, Hassan Rohani, resistono censure e tabù su Internet, in particolare sulla popolare enciclopedia on-line Wikipedia in lingua persiana. Senza contare che i principali social network sono bloccati. A spiegare la situazione due ricercatori della Annenberg School dell’Università della Pennsylvania, Collin Anderson e Nima Nazeri, che hanno monitorato in Iran Wikipedia grazie ad un ‘server proxy’, cioè un sistema che intercetta il flusso di navigazione. E hanno scoperto che 936 su circa 800.000 pagine totali sono state bloccate. Il 75% conteneva temi legati alla politica, al sesso e alla religione. ”Monitorare gli argomenti che il Paese proibisce sul web aiuta a capire cosa i funzionari del settore informazione trovano più sgradevole e misura anche le politiche di censura su Internet che potrebbero violare il diritto internazionale”, spiegano Anderson e Nazeri ad alcuni siti Usa. ”Wikipedia – aggiungono – essendo una piattaforma popolare e open-source è il posto giusto per individuare i temi considerati tabù dall’Iran”. Riguardo i temi politici, la mano pesante della censura ha lavorato sulle voci relative alle elezioni 2009 e alla cosiddetta Rivoluzione Verde. E la metà di queste pagine bloccate riguarda singole persone. Ma i ricercatori americani hanno trovato anche articoli censurati su media e giornalisti stranieri e su giovanissime attrici come Emma Watson e Kristen Stewart. La censura è stata monitorata in un momento in cui Wikipedia in Iran è fortemente in espansione. I ricercatori dicono, infatti, che il numero di articoli sulla versione iraniana dell’enciclopedia on-line è aumentato di dieci volte dal 2006. Secondo il rapporto Freedom on the Net 2013, realizzato dalla Freedom House, l’Iran insieme a Cina, Azerbaijan e Birmania è tra i paesi più repressivi sul web al mondo. Di recente il presidente Rohani ha messo in atto prove tecniche di disgelo promettendo l’istituzione di una commissione dei diritti dei cittadini. Ma ha anche dialogato sul web con Jack Dorsey uno dei fondatori di Twitter, social network che insieme a Facebook è bloccato nel paese. ”I miei sforzi – ha scritto Rohani a Dorsey – sono tesi ad assicurare che il mio popolo sia in grado di accedere a tutte le informazioni globalmente come è nel suo diritto”.

(Titti Santamato/ANSA)

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