Jfk 50 anni dopo: l’omicidio che rivoluzionò il Secret Service

WASHINGTON. – Dalle limousine decappottabili da cui salutare sorridendo, dalle passeggiate tra la folla stringendo le mani scortato solamente da una manciata di agenti, alla ‘bolla’ sigillata in cui vive oggi il presidente degli Stati Uniti, guardato a vista in ogni suo movimento: l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, 50 anni fa, proprio mentre sfilava in un auto scoperta lungo le strade di Dallas, ha cambiato per sempre il Secret Service americano. Della ‘libertà” accordata al primo cittadino d’America negli anni ’50 e ’60 non c’è piu’ traccia: tutto è stato rivoluzionato per gli agenti che proteggono la vita del presidente, della sua famiglia, del vicepresidente, degli ex inquilini dalla Casa Bianca per 10 anni da quando lasciano, e persino dei candidati alla presidenza. Cambiata la loro presenza, i compiti, le procedure da seguire, l’ammontare dei finanziamenti ricevuti. A meno di un anno dall’omicidio Kennedy, gli esiti della commissione Warren, formata dal successore Lyndon Johnson per appurare gli eventi di quel tragico 22 novembre 1963, rivelarono “certe mancanze e deficienze nella sicurezza del presidente rispetto agli alti standard previsti per tale compito”. Prima del viaggio a Dallas, il Secret Service ad esempio controllò accuratamente ogni strada che il corteo di Kennedy avrebbe attraversato, ma nessuno pensò ai palazzi circostanti: e fu proprio dal sesto piano della ‘Texas schoool book depository’ che Lee Harvey Oswald sparò i suoi proiettili letali. Da quel giorno le limousine aperte furono messe al bando, il lavoro di ‘prevenzione’ per ogni spostamento del primo cittadino fu rafforzato all’inverosimile, il numero di agenti assegnati – solo 28 il giorno in cui JFK fu ucciso – venne aumentato. Nel 1963 il budget per l’agenzia era di 5,5 milioni di dollari, ora si attesta su 1,6 miliardi di dollari. ”Non voglio criticare ciò che avvene nel 1963 – ha detto di recente il portavoce del Secret Service, Brian Leary – ma certo da allora ciò che facciamo ogni giorno e il livello di protezione per il presidente è stato rivoluzionato. Le minacce sono cambiate e così la sicurezza”. Oggi esistono tre distinti team di agenti dedicati alla first family: c’è una unità ‘anti-cecchini’ appostata su ogni tetto, una unità di assalto e una di sorveglianza. Ogni volta che il presidente si muove da un posto all’altro – anche per uno spostamento di 10 minuti dalla Casa Bianca – gli agenti del Secret Service preparano un ‘manuale di trasporto’, spesso di 60-70 pagine: nel rapporto ci sono informazioni su luoghi alternativi in cui trasportare l’uomo più potente del mondo in caso di minacce dell’ultim’ora, piani di emergenza, sequenze da seguire se il corteo deve darsi alla fuga, risposte in caso di attentati chimici. Barack Obama, poi, si sposta in un auto talmente blindata da essere soprannominata ‘The Beast’ (‘La bestia’). Il Secret Service – ha spiegato ai media Leary – cerca di imparare ogni giorno meglio la tragica lezione di Dallas. E ogni giorno è una nuova sfida.

(Nicoletta Nencioli/ANSA)