Il mondo della ricerca esige cambiamento, meriti e certezze

ROMA. – La ricerca italiana ha bisogno di cambiamenti, li esige per sostenere la competitività e avere il ruolo che merita a livello internazionale. E’ questo l’appello emerso a Roma, dal coro che ha unito politici e mondo della ricerca in occasione della cerimonia di chiusura per i 90 anni del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr). La giornata è stata anche l’occasione per consegnare il premio ‘Ricercat@mente’ ai migliori ricercatori under 35, consegnati dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e dal presidente dell’Accademia dei Lincei, Lamberto Maffei. Il Premio per l’Innovazione, promosso dal Cnr per idee innovative tese a migliorare organizzazione e gestione della ricerca, è stato consegnato invece dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais. Presenti, inoltre, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, il presidente della Conferenza dei rettori (Crui) Stefano Paleari. Tra il pubblico, il Nobel Carlo Rubbia e numerosi presidenti degli enti pubblici di ricerca. Dopo i tagli, si lavora a ”un’inversione di marcia”, ha detto Letta, annunciando l’aumento dei fondi per la ricerca previsto nella Legge di Stabilità. E secondo Zanonato per recuperare la competitività ”la politica industriale deve mettere al centro la ricerca e l’innovazione. Per Squinzi sono necessari “strumenti semplici a sostegno della ricerca, quali il credito d’imposta e il finanziamento diretto ai grandi progetti”, che “devono diventare realtà credibili come negli altri Paesi”. Dare prospettive ai giovani ricercatori e un futuro ai precari è, secondo Nicolais, la grande scommessa sul tappeto. Così come ”convincere tutti” che ”la ricerca scientifica non è un costo, ma un investimento”. Due le urgente indicate dal presidente del Cnr: ”Il futuro dei ricercatori precari e la crescita complessiva del sistema ricerca”. L’obiettivo comune è risollevare la condizione della ricerca che ”oggi in Italia è una Cenerentola”, come l’ha definita Maffei. Dare risposte urgenti ai giovani e al merito è la strada indicata da Paleari per raggiungere questo obiettivo. Un sistema nazionale della ricerca e l’ampliamento del turnover sono le richieste dei sindacati, che hanno fatto sentire la loro voce in un messaggio. Quanto ai ricercatori, chiedono di porre finalmente un termine alla condizione di ”ansia, preoccupazione e incertezza” che vivono quotidianamente e che ”limitano la creatività e ostacolano ogni entusiasmo”.

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