Nel Centro Italiano Venezolano di Caracas ricordando Lorenzo Tomassi

CARACAS.-  Una data da ricordare e per ricordare. Nel grande atrio che conduce all’ingresso del Centro Italiano Venezolano, un gruppo di amici riuniti per rendere omaggio a chi accomunando sforzi, nostalgie e illusioni è stato ilprincipale ideatore di questa grande oasi di pace nel cuore di Caracas ma, ancora di più di questa indomita testimonianza della presenza italiana in Venezuela: il Dr. Lorenzo Tomassi. Abruzzese austero e caparbio… uomo di condotta pulcra e retta, decise un giorno lontano, decine di anni fa, assieme ad altri indomiti connazionali, fondare un luogo che potesse degnamente rappresentare la nostra presenza in Venezuela, l’orgoglio delle nostre comuni radici… l’intenso desiderio d’affermarsi coltivando usi e costumi delle Regioni d’origine e, in questi nuovi spazi, far crescere i propri figli e nipoti.. Dare respiro alle tradizoni regionali italiane ed al tempo stesso, manifestare a questa terra d’accoglienza la propria gratitudine e l’affetto sincero per aver trovato in essa nuove risorse… nuove abitudini ed un calore umano indescrivibile senza alcun pregiudizio razziale. I  venezuelani d’allora aprirono le porte delle loro case ai nostri connazionali emigranti al punto da formare nuovi legami familiari simili per calore ed amicizia a quelli lasciati da noi in Italia.

Quando un gruppo di italiani si riunì per dare alla Collettività un luogo ove ritrovarsi tutti assieme, sembrò un sogno irragiungibile. Ma non fu così e ci se ne rese conto proprio quando il terremoto scosse Caracas e negli spazi di quella futura Casa nostra si ritrovarono in tanti… magari dormendo in macchina… ma sicuri d’essere in famiglia. Gli anni non sono trascorsi invano e i Presidenti del Centro Italiano Venezolano si sono succeduti con successo non dimenticando mai ciò che avevano appreso da Lorenzo Tomassi, dal “Padrino” Coppola, dal dott. Pluchino.. da Mario Chiavaroli… da tutti quelli che con amore ed orgoglio hanno contribuito a far crescere il vanto di questa magnifica Istituzione italiana in Venezuela, come ad esempio il caro compianto amico e scrittore Giuseppe Domingo, anima critica siciliana.

Se dovessimo elencare oltre cinquant’anni di vita, passo, passo, ci vorrebbe tantissimo tempo… ma nelle pagine del nostro giornale “La Voce d’Italia” è riportato tutto il percorso di questa grande opera. Così, mentre il compianto Architetto Pinzani ne ha allestito il progetto, è stato oggi l’attuale Presidente del Centro Italiano Venezolano, Pietro Caschetta, ad introdurre attraverso significative frasi quanto si è fatto per raggiungere questa magnifica espressione di graditudine e italianità.

Sarebbe d’uopo nominare tanti, tantissimi connazionali che hanno appoggiato l’iniziativa, anche economicamente, ma non vorremmo far torto a qualcuno ovviandone non volutamente il contributo. Così, mentre le note della Banda del Collegio “Bolivar e Garibaldi” ci hanno commosso scandendo gli inni nazionali di due Paesi ugualmente cari al nostro cuore la dott.ssa Daniela Di Loreto introduceva  coloro che con sensibili frasi e ricordi vissuti in prima persona, hanno saputo come non mai sottolineare questa magnifica  iniziativa oggi realtà: il busto del dott. Lorenzo Tomassi, Socio Fondatore ed ex Presidente del Centro Italiano Venezolano, allestito dall’impresa Zanini di Villa de Cura.

1918-2001: la vita di Lorenzo Tomassi. La sua storia intrecciata a tante altre umane e bellissime dei nostri connazionali… Difficile enumerare quanti hanno aderito a fare realtà questo sogno, senza dimenticarne qualcuno ma, nel Centro Italiano Venezolano ben sappiamo che ognuno conosce la storia di ciascuno e siamo certi nessuno penserà d’offendersi se abbiamo scordato qualche particolare, poichè oggi, 16 Novembre 2013 ad applaudire questo sogno divenuto realtà e “Bibbia” della nostra storia, c’erano “quasi” tutti… e coloro che momentaneamente si trovavano  fuori dal Venezuela sanno che sono stati ricordati ed il loro indefesso lavoro a favore della memoria della Collettività, apprezzato ed applaudito con tanta sincerità.

Il prof. Michele Castelli, anch’egli “testimone e memoria storica” del nostro “andare” ha rivolto un bellissimo discorso ai presenti, ricordando quanti hanno contribuito a fare di questo “Centro” la Casa degli italiani e come altri ancora proseguono, nonostante i momenti difficili attuali, a volerla mantenere viva e palpitante. A Amedeo Di Lodovico, Mario Chiavaroli, Pasquale Di Pasquale, all’Associazione Civile Abruzzesi e Molisani nel Mondo, a Andrea Capuzzi, alla Giunta Direttiva unita presieduta da Pietro Caschetta ed a tanti, tantissimi altri che hanno prestato la loro generosa collaborazione, ilprof. Castelli ha saputo ringraziare così come suol fare lui… quasi sommessamente ma sottolineandone l’umanità, la generosa amicizia.

Da oggi, varcando la soglia del grande edificio del Centro Italiano Venezolano, vedremo, accanto alla targa dedicata all’Architetto Pinzani, generoso autore del progetto, il bellissimo busto in bronzo raffigurante ildott. Lorenzo Tomassi e… volgendo lo sguardo più in là.. verso la scalinata, ammireremo come sempre abbiamo fatto da moltissimi anni ormai, i nomi di quanti, generosi fautori e indimenticabili connazionali, hanno voluto fare realtà questo sogno che parlerà sempre di noi… della nostra presenza in Venezuela, del nostro grande amore per l’Italia.

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