Alluvione in Sardegna, è il giorno del lutto

CAGLIARI. – E’ il giorno del lutto in Sardegna dopo il ciclone Cleopatra, che ha fatto 16 vittime ed un disperso. In mattinata a Tempio Pausania si sono svolti i funerali delle tre persone decedute nel crollo del ponte a Monte Pino. Mentre nel pomeriggio è stata Olbia a stringersi attorno al dolore di chi ha perso i propri cari. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e al Geopalace si sono celebrate le esequie delle sei vittime del capoluogo della Gallura, tra cui Francesco ed Enrico Mazzozzu, padre e figlio di 35 e 3 anni, e di Patrizia Corona e la figlioletta di 2 anni, Morgana. Continua intanto il lavoro dei soccorritori: numerosi gli interventi dei vigili del fuoco, militari della Brigata Sassari, del Genio e Guardia costiera, insieme a protezione civile, polizia, carabinieri, forestali e Gdf. Prosegue senza sosta la ricerca di un disperso tra Bitti e Onanì. L’ultimo bilancio parla di 1.350 sfollati, alcuni dei quali assistiti in strutture di accoglienza (saloni parrocchiali, scuole o palestre) e gli altri in abitazioni di parenti o conoscenti.

E se da una parte c’è da segnalare la piena solidarietà agli sfollati dimostrata da più parti, dai vip alle strutture ricettive, dall’altra sono almeno 5 gli episodi di sciacallaggio accertati dai carabinieri e dalla Polizia. Alcuni addirittura sono avvenuti durante l’incessante pioggia che si è abbattuta su Olbia: alcuni delinquenti, spacciandosi per dipendenti comunali, hanno invitato le persone a lasciare le loro abitazioni e ne hanno approfittato razziando le case piene di acqua e fango. Il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli ha comunicato alla popolazione che non esiste alcun ordine di evacuazione o di sgombero di case. Le scuole in città resteranno chiuse fino a venerdì.

Non si placano intanto le polemiche sulla mancanza di un’allerta meteo da parte della Protezione Civile. Il Capo del Dipartimento Franco Gabrielli, al Gr1 ha spiegato che “previsioni e allerta vengono dati con i nostri meccanismi, a qualcuno piacerà o no, noi 12 ore prima di eventi significativi emaniamo avvisi di criticità”. Sulla situazione in Sardegna un avviso ”l’abbiamo mandato alla regione 12 ore prima delle criticità, la regione lo deve inviare alle prefetture e ai comuni. Basta con le accuse generalizzate”. ”E’ increscioso che in questo Paese si costruiscano polemiche sul nulla”, ha aggiunto.

Per il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci si tratta delle “polemiche del giorno dopo”. “Non credo ci sia da recriminare – ha detto il governatore ospite de ‘La telefonata’ di Belpietro – L’allarme meteo è stato diramato ai Comuni” che a loro volta hanno attivato i piani. “Tutto era operativo”. “Cosa è successo? – ha aggiunto – è arrivato giù un evento meteo che ha dello straordinario, una piena millenaria, che ha scaricato in poco tempo una quantità d’acqua che normalmente si scarica in sei mesi su tutto il territorio nazionale. Un evento che ha la dimensione dell’apocalittico”. Cappellacci si chiede “di fronte a questa massa d’acqua quale piano operativo poteva contrastarla e fare meglio”.

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