Dall’affitto all’acquisto: Sei proposte per il rilancio del settore, che aiuterebbero i giovani

ROMA. – Passare dall’affitto all’acquisto della propria casa senza mutui, pagando un prezzo che tiene conto di quanto già versato negli anni. E’ una delle sei proposte di legge dei notai, presentate al Congresso nazionale del notariato, per rilanciare il mercato immobiliare e permettere anche a giovani e precari di comprare casa con la formula ‘rent to buy’. ”Proponiamo schemi flessibili per l’acquisto dell’abitazione – spiega il presidente del Consiglio nazionale del notariato, Maurizio D’Errico – senza necessità di ricorrere al mutuo, attraverso una rateizzazione del prezzo: si comincia con il godimento della proprietà come fosse un affitto e si finisce, dopo un certo periodo di anni, a diventare proprietari”. I notai prevedono inoltre che il venditore possa cartolarizzare i crediti derivanti da questi contratti, cedendoli alle banche, ma escludono rischi come quelli dei mutui subprime negli Stati Uniti perché ”il sistema di circolazione immobiliare italiano è un modello di assoluta garanzia”, assicura D’Errico. Le altre proposte riguardano meno tasse sui canoni degli immobili invenduti e locati in attesa di acquirenti, sull’ipoteca legale e sulle dismissioni degli immobili pubblici strumentali e chiarimenti sull’imposta di registro del contratto preliminare. Il patrimonio residenziale italiano vale 6.355 miliardi, pari a 4,2 volte il Pil e tre volte il debito pubblico, e con queste riforme potrebbe, secondo i notai, tornare ad essere un motore della crescita. ”Gli italiani non intendono smettere di acquistare casa, anche se il momento è difficile per la crisi economica e per la stretta del credito”, sostiene D’Errico. Nei primi – duri – sei mesi del 2013 sono state comunque acquistate 200 mila abitazioni, per un valore stimato in 34 miliardi. Per venire incontro alle esigenze delle nuove generazioni, il Consiglio superiore del notariato punta inoltre sui Contratti di convivenza, che consentono di tutelare alcuni aspetti patrimoniali per le famiglie di fatto non ancora riconosciute dalla legge: dall’abitazione all’assistenza in caso di malattia fino all’eredità. Questi nuovi contratti, che saranno lanciati con una giornata di approfondimento il 30 novembre, sono in linea con la normativa vigente ”senza alcuna ingerenza sul rapporto di convivenza la cui disciplina e inquadramento resta compito esclusivo del legislatore”, conclude D’Errico.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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