Positive ricadute per i nostri imprenditori

ROMA – Sobrio e assai sintetico. Non si perde in inutili giri di parole ma va subito al grano. Il Sottosegretario agli Esteri con delega all’America Latina, Mario Giro, come anticipato  durante la sua visita in Venezuela, ha incontrato la “Voce” a Roma e fatto un bilancio della sua recente visita a Caracas, una visita, è proprio il caso di dirlo, corta ma certamente produttiva e densa di incontri ad altissimo livello istituzionale.

– Secondo me – ha detto il Sottosegretario alla “Voce” – il bilancio è molto positivo. Negli incontri sostenuti a Caracas si è parlato di tantissime cose. La ripresa di relazioni istituzionali tra i due Paesi è molto importante. Ci interessa il movimento di idee, la sua vitalità e la sua energia. A volte – commenta -, il Venezuela viene sottovalutato dall’Italia. Lo considero un errore. Dobbiamo sforzarci per acquisire una conoscenza diretta del Paese. Ed è quello che mi sono impegnato a fare.

Il Sottosegretario Giro assicura che durante la sua visita “ci si è sforzati di trovare una soluzione alle importanti questioni che riguardano le nostre imprese”.

– Questioni – ci confida – che mi auguro possano essere risolte al più presto.

– Avete incontrato esponenti del Governo, ad esempio i ministri Elìas Jaua e Jorge Giordani. Con loro di cosa avere parlato?

– Abbiamo affrontato argomenti pratici – ci dice -. Ad esempio, quello delle piccole e medie imprese e la loro internazionalizzazione. Quindi abbiamo analizzato come l’Italia, che ha un importante know how, potrebbe aiutare  in questo processo.

Con i ministri sono state “affrontate anche le questioni inerenti ai grandi lavori, nell’ambito delle infrastrutture, ai quali partecipano le nostre multinazionali e abbiamo parlato anche delle difficoltà dell’Alitalia”

– Altro tema importante – aggiunge – sono state le relazioni politiche.

Per quel che riguarda le piccole e medie imprese, il Sottosegretario agli Esteri sottolinea l’interesse manifestato dal Venezuela verso i distretti industriali e in generale verso l’esperienza italiana”

– E’ un argomento che approfondiremo durante la Conferenza Italia- America Latina che si svolgerà in Italia. – spiega -. Ci è stato chiesto di poter visitare anche alcune nostre realtà. Lo faremo.

– E’ stato affrontato, almeno toccato, il tema degli espropri?

– Ne abbiamo parlato – ci dice -. Sono questioni assai delicate; argomenti di politica interna molto sensibili che coinvolgono anche la nostra comunità. Si cerca una soluzione condivisa.

– La Conferenza Italia- America Latina avrà come tema centrale le piccole e medie imprese. Come lei sicuramente saprà, il tessuto imprenditoriale costituito dalle piccole e medie imprese in Venezuela  è stato creato, in gran parte, dai nostri emigranti. Purtroppo, oggi molte di queste imprese sono in crisi. E lo sono per varie ragione, in primis le tante difficoltà per avere accesso al dollaro preferenziale; valuta indispensabile per acquistare pezzi di ricambio, materie prime per portare avanti la produzione e tecnologia d’avanguardia per essere più efficienti e competitivi. Lei crede che un rafforzamento delle relazioni tra Italia e Venezuela potrà favorire anche i nostri imprenditori?

– Certamente – assicura il ministro Giro -. Nel quadro dell’attualizzazione economica svolta dal Governo venezuelano, noi pensiamo che lo spirito  di imprenditorialità alla base della  creazione di un tessuto di piccole e medie imprese possa ben sposarsi  con scelte di politica  economica. Si tratta di imprese  che vivono nel territorio, che lo arricchiscono, che non lo sfruttano ma lo valorizzano. Questo, secondo noi, è il modello. E su questo stiamo discutendo con le autorità venezolane che hanno manifestato grande interesse. Si tratta di aiutare le realtà già esistenti, di dare loro un maggior slancio.

– In occasione della Conferenza, è prevista anche la presenza delle nostre Camere di Commercio Binazionali?

Non lo esclude, ma precisa:

– La Conferenza è ministeriale. Ciò vuol dire che è prevista la presenza dei ministeri degli Esteri e, in alcuni casi, di quelli dell’area economica. Camere di commercio… ci saranno, ma ovviamente non tutte… solo alcune.

– Ci saranno ricadute positive per le nostre Comunità? Secondo lei, la nostra Collettività potrá trarre alcun vantaggio dal rafforzamento delle relazioni tra Italia e Venezuela?

– Si – afferma –. A volte – spiega -, per risolvere le questioni dei mercati e delle nostre collettività è indispensabile una maggiore presenza istituzionale. Ed è quello che mi prometto di fare.

Assicura che tornerà in Venezuela anche se, per il momento, non è stata fissata alcuna data.

– Dei Paesi dell’America Latina da lei visitati, quali considera più interessanti? Quali crede che possano avere un maggior “feeling” con l’Italia?

– Dobbiamo tener conto che tutta l’America Latina è in fermento, è in pieno risveglio: sia nell’ambito economico sia in quello delle idee. Quindi, reputo che una rinnovata presenza economica e politica favorirà le relazioni con l’Italia. Naturalmente, ci sono paesi nei quali siamo già presenti dal punto di vista economico. E’ il caso del Messico, del Venezuela, dell’Argentina. In altri come ad esempio Perù, Colombia e Cile, cercheremo di esserlo di più. Insomma, ci sono livelli diversi ma in questo momento non mi sento di fare distinzioni. Tutta l’America Latina è un campo assai interessante.

Conoscendo il passato del Sottosegretario Giro, e il suo interesse per l’aspetto sociale – interesse e preoccupazione che non sono mai scemati nonostante le responsabilità assunte negli ultimi mesi – chiediamo come, a suo parere, l’Italia potrebbe aiutare i paesi di questa parte dell’America nell’ambito sociale.

– L’Italia ha tanto da imparare perché le nuove politiche messe in atto nei vari paesi, parlo dell’Ecuador, dell’Argentina, del Brasile e dello stesso Venezuela, sono molto interessanti. Abbiamo da imparare. L’Italia può dare il suo contributo attraverso l’esperienza delle piccole e medie imprese. Dobbiamo saper ascoltare e imparare da quanto fanno i nostri partner latinoamericani

Per concludere sottolinea convinto che “la competizione mondiale sarà vinta non da chi cresce di più ma da chi saprà distribuire meglio le ricchezze”.

– Noi guardiamo all’esperienza venezuelana con interesse. Ritengo – sostiene con incisività – che spesso alcune situazioni dell’America Latina vengano caricaturizzate. Ed invece devono essere guardate più da vicino e con maggior rispetto. Mi impegno, se riuscirò a trovare il tempo per farlo, a dare più forza alle relazioni istituzionali tra l’Italia e l’America Latina e, quindi, anche tra il nostro paese e il Venezuela.

 Mauro Bafile

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