Renzi si prepara, via Cav e dettiamo nuova agenda Governo

ROMA. – Prende le misure della nuova maggioranza, il Pd. E si prepara ad esercitare il ruolo di forza preponderante nel governo, ma anche ad avere a che fare con un Berlusconi agguerrito alla guida dell’opposizione. “Ha iniziato la campagna elettorale, occhio…”, avverte Matteo Renzi. Che è proiettato sul rush finale per le primarie, sull’obiettivo di portare ai gazebo due milioni di elettori e prendere almeno la metà più uno dei voti. Ma già ha messo in chiaro che, se segretario, non resterà a guardare il governo, non si farà logorare, ma detterà l’agenda. Un’agenda che, spiegano i suoi, andrà ricalibrata sulla nuova maggioranza di ‘strette intese’, che vede il Pd preponderante rispetto a Ncd e Sc. “Se non si fa quello che chiediamo noi: finish”, ha detto l’altro giorno Renzi, lapidario. “Se vinco io, o Letta fa quello che dico io, o Dash”, gli fa oggi il verso lo sfidante Gianni Cuperlo, scherzando con l’assonanza con due famose marche di detersivi. “…Poi arriva e vince Coccolino”, si inserisce nella metafora il lettiano Francesco Sanna, per mettere in guardia tutti. Ma al di là delle battute, il tema è centrale nel dibattito per la guida del partito e lo sarà ancor di più dopo, quando Letta dovrà misurarsi con il nuovo segretario eletto. “Non possiamo passare da una stagione in cui la destra minacciava la caduta di Letta a un’altra in cui sarebbe il Pd a fare la stessa cosa”, dice Cuperlo a Renzi. Ma anche lui ribadisce che il governo adesso “non ha più alibi”. E non è una questione di “tagliandi o rimpasti”, sottolinea Cuperlo. Non lo è, assicurano i renziani, neanche per il sindaco: è una questione di agenda. E’ una “priorità” cambiare la legge elettorale, ribadisce Renzi rispondendo alle domande su Twitter. Batte sul tasto dei temi della scuola e del lavoro: “Nel 2014 dovremo approvare un Jobs Act”, per una “rivoluzione nel lavoro e nella formazione”. E rivendica: “Sono molto più di sinistra di tanti che fingono di esserlo”. Il sindaco invoca il voto di “almeno un paio” di milioni di persone alle primarie, per provare a portare un “cambio radicale”, in modo che “dal giorno dopo nulla” sia “più come prima”, “non soltanto a livello di Pd ma anche di governo”. Ma, nelle ore in cui si chiudono le liste a sostegno dei candidati, tra i renziani è alta l’attenzione proprio al tema della partecipazione. Il timore è che l’asticella indicata dal sindaco non venga superata. E Fausto Recchia, rappresentante renziano in commissione congresso, denuncia che l’individuazione dei seggi “segna il passo: 5.018 tra gazebo e circoli trasmessi al partito sono assai lontani dai quasi 9 mila del 2012”. Ma intanto Renzi porta avanti la sua campagna, promette una dirigenza Pd per oltre il 50% di donne e, traendo spunto dalla presentazione di un libro, manda un messaggio alla politica e alla sinistra: “Basta piangere”. “La sinistra e i suoi leader pensano che sorridere sia un atto del nemico o un messaggio vuoto e superficiale”, spiega il sindaco, che si esibisce in un’imitazione di Berlusconi, con un ‘mi consenta’ a fare da intercalare. “Bisogna avere visioni ‘extralarge'”, ammonisce. E avverte: “Guai a quelli del centrosinistra che sono convinti di aver già vinto: porta una sfiga pazzesca…”.

(Serenella Mattera/ANSA)

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