La festa dei gol del Franchi premia i viola

FIRENZE – Fiorentina-Verona è stata la festa del gol. Sette in tutto di cui ben cinque nel primo tempo. Una festa che, alla fine, ha premiato la squadra viola che con questo successo riscatta il ko di Udine e agguanta l’Inter al quarto posto, a quota 27 punti, portandosi a 7 lunghezze dalla Roma prossima avversaria.

Per i veneti invece, che hanno pagato la serata no del loro portiere, un atteggiamento un po’ troppo arrembante e l’espulsione a inizio ripresa di Jankovic per un tocco di mano in area punito anche col rigore, si tratta della terza sconfitta di fila. Che non macchia il buon rendimento avuto nella prima parte della stagione ma costringe comunque Mandorlini a correggere qualche errore e svagatezza di troppo.

Davanti all’acclamato ex Batistuta, in tribuna insieme ad un altro amato ex come Cesare Prandelli (ex anche del Verona) e a Mario Gomez appena rientrato da Monaco di Baviera e voglioso di tornare in campo prima di Natale, la partita si è accesa subito tanto che nei primi 14′ sono stati realizzati ben quattro gol: ad aprire le danze Borja Valero seguito dall’immediato pareggio di Romulo, altro ex, che per questo non ha festeggiato.

Al 13’ il Verona si è addirittura portato in vantaggio con Iturbe su passaggio di Toni, altro applaudito ex, e un minuto dopo è stato ancora Borja Valero, schierato capitano per l’infortunio di Pasqual e il forfait durante il riscaldamento di Pizarro. Per lo spagnolo è la prima doppietta in A. Ma le emozioni non erano finite e prima dell’intervallo Vargas ha riportato in avanti la Fiorentina con una rasoiata che ha colto di sorpresa il non impeccabile Rafael.

Nella ripresa la festa del gol è continuata: al 7′ l’arbitro ha espulso, non senza qualche dubbio, Jankovic per un tocco di mano punito anche con il rigore che si è incaricato di battere Pepito Rossi. L’attaccante viola non ha fallito neppure stavolta, 5õ° rigore centrato da inizio stagione, 12esima rete in campionato e leadership nella classifica dei cannonieri. Finita qui? Macchè. Mandorlini ha imbottito la sua squadra di giocatori offensivi (da Martinho a Cacia) per provare a ribaltare il punteggio e al 27′ è riuscito ad accorciare le distanza con Jorginho, complice una difesa viola non proprio attentissima. Ma anche in avanti la Fiorentina non ha saputo sfruttare quanto costruire fallendo almeno tre nitide occasioni con il neo entrato Matos, con Rossi, con Cuadrado. Rafael limitava il passivo ma ormai era troppo tardi per cambiare il destino al match.