Bruxelles, Italia osservata speciale ma anche Francia e Spagna

BRUXELLES  – Il secondo debito più alto dell’eurozona (dopo quello di Atene) a un livello più che doppio di quel 60% consentito dal Patto di stabilità, una crescita stagnante, poche riforme strutturali per rilanciare la competitività, e dubbi sul mantenimento del deficit entro il 3%. Sono questi i motivi che fanno dell’Italia un ‘sorvegliato speciale’ a Bruxelles, anche se il premier Enrico Letta ha tenuto a ricordare che ”solo l’Italia e la Germania hanno da tre anni” il rapporto deficit/pil sotto il 3%.

E se Berlino sembra restare la prima della classe dell’eurozona, in realtà nelle ‘pagelle’ della Commissione Ue date alle finanziarie ce n’è per tutti, da Francia e Spagna ai ‘rigoristi’ di Finlandia e Olanda.

FRANCIA. E’ la seconda ‘sorvegliata speciale’ dopo l’Italia: ”nessun margine” per scivoloni sulla tabella di marcia, con un ”progresso limitato” sulle riforme strutturali – in particolare per rilanciare la competitività – e un pressante invito ad ”attuare il bilancio” senza ulteriori ritardi, dopo i due anni supplementari concessi per scendere sotto il 3%.

SPAGNA. Come l’Italia, è ”a rischio di mancato rispetto” degli obiettivi sul deficit non solo nominale ma anche strutturale. Madrid ha però ricevuto due anni in più per mettere a posto i conti: da qui il forte invito a prendere le ”misure necessarie”. Meglio sul fronte delle riforme strutturali, dove il calendario degli impegni presi è stato ”confermato” e sono sono già stati fatti ”alcuni progressi”.

OLANDA. Ancora in procedura per deficit eccessivo, non può permettersi margini di sforamento e, in base alle previsioni, sembra che non rientrerà sotto il 3% nemmeno nel 2014. Con solo ”alcuni progressi” in materia di riforme, l’invito è ad attuare il bilancio ”in modo rigoroso”.

FINLANDIA. Fuori dalla procedura per deficit ma ”a rischio di non rispetto” dei criteri su deficit e debito, con una ”significativa deviazione dal percorso di aggiustamento verso gli obiettivi di medio periodo”. Pochi anche i progressi sul fronte delle riforme strutturali e della competitività.

LUSSEMBURGO. Pur avendo per ora mantenuto la ‘tripla A’, rischia di non rispettare gli obiettivi fiscali strutturali, passando da un surplus al deficit, mentre sono solo ”alcuni” i progressi sulle riforme. Bruxelles aspetta una finanziaria aggiornata.

GERMANIA. Unica insieme all’Estonia a ”rispettare pienamente” i vincoli di bilancio, non ha però fatto ”nessun progresso” sulle raccomandazioni relative al surplus commerciale.