Renzi chiede “un patto alla tedesca” entro gennaio

ROMA  – Entro mercoledì, prima del voto di fiducia, il premier Enrico Letta è pronto a discutere il nuovo contratto di governo con tutti i soci di maggioranza per fissare le priorità per il 2014. Un programma che il favorito nella corsa alla leadership del Pd, Matteo Renzi, vuole scritto nero su bianco, chiedendo un ”patto alla tedesca” entro gennaio, nel quale il Pd non giocherà ”più a rimorchio”.

Ma la rivendicazione della golden share da parte del sindaco di Firenze non sembra spaventare Letta, ”intimamente” convinto che il Pd sarà il ”motore fondamentale” per un governo forte perchè, spera il presidente del consiglio, ”c’e’ un’interesse del paese che viene prima degli interessi dei singoli personali”.

A cinque giorni dalle primarie, per le quali Renzi fissa l’asticella dei 2 milioni di elettori, restano accesi i toni tra i candidati. Ma i fuochi congressuali e richieste dal sapore di diktat non sono esagerati per il presidente del consiglio Enrico Letta che ieri, partecipando alla presentazione del libro PhotoAnsa 2013, definisce ”buona” la campagna per le primarie con parole ”efficaci” da parte di Gianni Cuperlo e Matteo Renzi.

Il presidente del consiglio non cita il terzo sfidante, Pippo Civati, che ha fatto della fine di questo governo il cuore della sua piattaforma congressuale. E, pur consapevole che in caso di vittoria del rottamatore il governo dovrà fare i conti con i paletti del sindaco, Letta confida in un’intesa che blindi il governo.

– Chiunque sia il segretario del Pd lavoreremo bene insieme per fare del 2014 l’anno delle riforme – sparge ottimismo il premier. Il rottamatore, d’altra parte, non fa mistero di voler dettare l’agenda al governo in caso di vittoria, pur assicurando che non chiederà rimpasti nella squadra dei ministri.

– Non dico – chiarisce – che Alfano non conta niente. Dico che va bene collaborare ma partendo da rapporti di forza che non sono quelli che hanno caratterizzato questi ultimi mesi in cui sembrava che il Pd fosse a rimorchio. Il Pd dovrà essere il fulcro dell’azione di governo’.

E c’è un motivo anche elettorale per cui Renzi vuole incidere nell’azione di governo: le europee di giugno saranno per il sindaco il suo primo banco di prova.

– O riusciamo a far sì – spiega – che Letta riesca a fare le cose che servono agli italiani o alle europee Grillo e Berlusconi, che hanno fatto le larghe intese dell’opposizione, ci fanno un bel panino e ci portano via.

Se Letta non scopre le carte sui punti del suo discorso per chiedere la fiducia, il sindaco chiede un primo passaggio alle Camere entro le elezioni europee sulla legge elettorale e sul superamento del bicameralismo. E sull’Europa chiede un atteggiamento meno morbido, ”non è il Vangelo”, al punto da mettere in discussione il vincolo del 3%. Altolà che preoccupano Gianni Cuperlo che provoca il sindaco.

– Se cominciano a dare ultimatum al governo, facciamo il gioco di Berlusconi e Grillo – dice -. C’è qualcuno tra noi che vuole andare a votare subito e fare da sponda al loro disegno?