Fmi, imprese in difficoltà e le famiglie reggono il sistema

NEW YORK  – Le imprese italiane sono in difficoltà nel pagamento dei debiti: un terzo ha problemi a rispettare i propri obblighi verso le banche. A reggere il sistema Italia sono le famiglie che, poco indebitate, possono contare su un ”considerevole patrimonio netto”. Ma i giovani restano indietro e sono la fascia più vulnerabile, con una quota ”sempre più bassa della ricchezza”. La fotografia del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) arriva nel giorno in cui Fitch osserva un miglioramento ”graduale” della posizione dell’Italia in un’Eurolandia alle prese con una ripresa fragile, anche in seguito al rallentamento di Germania e Francia.

Il pil dell’area euro continuerà – secondo Fitch – a ridursi quest’anno, quando sperimenterà una contrazione dello 0,4%, per poi tornare a crescere nel 2014 e accelerare nel 2015. La ripresa globale – è l’esame dell’agenzia – prende slancio anche se restano rischi, fra i quali eventuali nuovi problemi in Eurolandia e il rischio deflazione. E proprio l’andamento dei prezzi – mette in evidenza il Fmi – potrebbe aumentare i rischi per le famiglie italiane, soprattutto quelli del mercato immobiliare.

Nonostante il calo dei redditi, le famiglie hanno un debito basso e i loro rischi sono ”mitigati dal considerevole patrimonio netto”. La casa fa da cuscinetto e un calo sensibile dei prezzi degli immobili sarebbe in grado di aumentare i rischi per le famiglie. Diversa la situazione delle imprese: quasi un terzo ha in mano metà del debito verso le banche e presenta ”una copertura degli interessi a livelli vulnerabili”.

Le criticità delle imprese così come le difficoltà dell’Italia hanno spinto le banche globali a rivedere la propria esposizione nei confronti del Belpaese, dimezzandola fra il primo trimestre 2008 e il quarto trimestre 2012, un calo il cui valore ammonta a circa un quarto del pil italiano. E questo fa sì che i potenziali effetti contagio legati a uno shock isolato in Italia possano avere un impatto limitato sul sistema finanziario globale: ”le condizioni macroeconomiche italiane sono, in media, più importanti nel trasmettere shock dall’Italia ad altri Paesi”. I rischi sistemici per il sistema finanziario italiano sono ”calati rispetto ai loro picchi ma – afferma il Fmi – restano a livelli elevati”.

 

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