GM, arriva una donna alla guida

NEW YORK –  il 15 gennaio e andrà a rafforzare il ‘club rosa’ delle donne ai vertici delle grandi aziende americane. Un ‘club’ ristretto del quale fanno parte Ginni Rometty di Ibm, Indra Nooyi di Pepsi, Marissa Mayer di Yahoo!, Meg Whitman di Hewlett-Packard e Ursula Burns di Xerox.

– Lascio con la grande soddisfazione per quello che abbiamo raggiunto, con grande ottimismo per quello che ci attende e con grande orgoglio per aver rilanciato General Motors come standard nell’industria automobilistica globale –  afferma Akerson.

L’annuncio della rivoluzione ai vertici, che include la nomina di Dan Amman e Tim Solso alla presidenza, segue la chiusura di un importante capitolo nella storia di Gm: l’uscita del Tesoro americano dalla società dopo il salvataggio e il definitivo addio al soprannome ‘Government Motors’, che si era guadagnata durante la crisi quando il governo era salito al 60,8% della società.

Il Dipartimento guidato da Jack Lew ha venduto le azioni restanti della casa automobilistica, recuperando 39 miliardi di dollari sui 49,5 miliardi inizialmente investiti per il salvataggio. Una perdita quindi di 10,5 miliardi di dollari che, però, ha salvato un milione di posti di lavoro. E’ un’ uscita che rappresenta una vittoria per il presidente americano Barack Obama, che ha fortemente voluto il salvataggio dell’industria ”icona” americana, quella dell’auto, in una ”scommessa che ha ripagato, con il ritorno del settore” in salute.

– Tutte e tre le case automobilistiche sono ora abbastanza forti da poter camminare con le loro gambe. Sono redditizie per la prima volta in quasi dieci anni. Con la vendita delle azioni Gm voltiamo pagina – afferma Obama.

La nuova Gm si affida ora a Barra, 51 anni figlia di un ex dipendente Pontiac e che ha trascorso la sua intera carriera in Gm, dove ha iniziato a lavorare prima di compiere 20 anni. Che la sua carriera fosse destinata a un ruolo di primo piano è emerso nel 2011, quando Akerson l’ha promossa da vice presidente per le risorse umane a responsabile per lo sviluppo dei prodotti.

– Mary è un agente di cambiamento – aveva allora detto Akerson

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