Un calendario per non dimenticare

ROMA: Il 2014 è alle porte, ma già da ieri sappiamo chi ci accompagnerà durante l’arco del nuovo anno. Parliamo del calendario solidale “L’Aquila e Taranto. Insieme. Oltre la notte”, presentato ieri a Roma dalla sua ideatrice, la giornalista tarantina Tiziana Grassi, insieme ai sindaci delle due città protagoniste e ad alcuni dei tanti sostenitori che hanno contribuito alla realizzazione “dell’euCalendario”(dal nome dell’associazione culturale che ha curato la filosofia del progetto), come la Fondazione Migrantes che ha patrocinato moralmente l’iniziativa; la scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volontè di Roma e l’istituto cinematografico “la Lanterna magica” del capoluogo abruzzese.

Due città geograficamente lontane Taranto e L’Aquila, ma avvicinate simbolicamente dalla stessa ferita, quella ambientale. Annientate entrambe dalla natura ribelle  a causa di decenni di eccessi di industrializzazione selvaggia nel caso della città pugliese; per mano di un violento terremoto, di magnitudo 6.3 della scala Richter- l’Aquila; dove la notte è calata il 6 aprile 2009 provocando 308 vittime e centinaia di feriti. Non si sono persi d’animo tarantini e aquilani: da tempo stanno combattendo per la ricostruzione e la bonifica ambientale, in difesa della loro identità lacerata, per ridare futuro alle nuove generazioni. Come ci spiega Massimo Cialente, sindaco del capoluogo abruzzese: “La ricostruzione è partita dai cittadini che attraverso la nomina di un presidente avanzano i vari progetti di restauro. Siamo riusciti a trovare dei fondi per farne partire alcuni, ma non bastano. Non se ne sono trovati con la legge di stabilità, forse riusciremo a reperire denaro grazie ad un accordo con la Svizzera. Si va avanti di anno in anno. Infatti il vero problema è la mancanza di una strategia per la ricostruzione”. Ma non è solo questa l’unica difficoltà. “L’Aquila – continua il sindaco – ha chiesto a un pull di banche internazionali un mutuo che  la città sarebbe stata in grado di ripagare, ma che l’Europa ha negato, facendo appello al possibile sforamento del patto di stabilità. Una città ha il diritto di risollevarsi. Immaginate cosa accadrebbe  se un qualsiasi centro abitato europeo venisse colpito da una calamità naturale. Immaginate se l’epicentro del terremoto che ha colpito qualche giorno fa Creta non fosse stato sufficientemente al largo delle coste dell’isola greca.”

Se nel caso de L’Aquila la preoccupazione è evidente, il comune di Taranto, per voce del sindaco Ippazio Stefàno,  si mostra più soddisfatto del contributo ricevuto dalle istituzioni. “Questo governo ha dimostrato sensibilità nei confronti della città. Il tavolo di lavoro istituito dal governo Monti sta tuttora proseguendo la sua attività e anche se alcuni progetti di bonifica stanno andando a rilento per la complessità dei programmi, abbiamo già portato a casa diversi risultati. Taranto è la prima città italiana ad aver avuto la possibilità di riappropriarsi delle aree militari dismesse, ora diventate demaniali. Ed abbiamo ottenuto il primo osservatorio epidemiologico che chiedevamo da tempo.”

Ma ancora molta strada deve essere percorsa per sanare queste ferite. Le 53 foto in bianco e nero, scattate dal fotografo tarantino Luciano Manna raccontano la loro storia. La scelta di raccoglierle in un calendario  edito dalla tipografia aquilana Eco srl, non è stata casuale. “Un filo conduttore tra queste due città esiste – racconta Tiziana Grassi – ho pensato che andassero narrate non solo dal punto di vista intellettuale. Il calendario offre la possibilità di toccare con mano il dolore, “sfogliandolo” giorno per giorno, dandoci la possibilità di riflettere, per non dimenticare”.

Solidarietà e denuncia. Obiettivi e ideali premiati anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha donato una medaglia al valore a questa iniziativa apprezzandone la valenza umanitaria. Le ferite sono impresse nei luoghi colpiti e nelle persone che li abitano, ma riguardano tutti noi.

“Ho voluto focalizzare l’attenzione su queste realtà – prosegue la giornalista  -auspicando che sia solo l’inizio di un lungo percorso, per un patto di fratellanza tra Taranto e L’Aquila.” Il ricavato delle vendite del calendario sarà devoluto alla loro ricostruzione. Per Taranto è stato scelto di donare i proventi all’associazione del luogo Jonian Dolphin Conservation che si occupa della tutela dei cetacei che rischiano di emigrare dal mar Ionio a causa dell’inquinamento.

“Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa- conclude la Ragni citando Oriana Fallaci-  e parlare diventa un obbligo, un imperativo morale dal quale non ci si può sottrarre.”

Laura Polverari