Irán, americano scomparso nel 2007 era agente della Cia

NEW YORK – Una storia con tutti gli ingredienti per un film di James Bond, ma che rischia di trasformarsi in uno scandalo per la Cia. Robert Levinson, un ex agente dell’Fbi scomparso sull’isola iraniana di Kish nel 2007, era stato in realtá inviato da agenti della Cia per una missione non autorizzata dai vertici dell’agenzia. Questo almeno quanto rivela un’inchiesta dell’Associated Press, in base alla quale nel marzo di sei anni fa Levinson, originario della Florida e padre di sette figli, voló alla volta dell’isola di Kish, un villaggio vacanze pieno di turisti, trafficanti e esponenti del crimine organizzato. Alcuni giorni dopo aver organizzato un incontro con un killer, lasció il suo albergo, saltó su un taxi e scomparve.

Per anni, la versione ufficiale é stata che l’uomo era un cittadino privato in viaggio d’affari sulla piccola isola nel Golfo Persico. E ancora oggi la Casa Bianca, che ha rinnovato l’appello per la sua liberazione, nega che Levinson all’epoca dei fatti fosse un dipendente del governo americano.

In realtá – emerge dall’inchiesta – quella di uomo d’affari era solo una copertura, perché, nella piú classica delle violazioni delle regole della Cia, un gruppo di analisti senza alcuna autorizzazione a condurre operazioni di spionaggio pagó Levinson per raccogliere informazioni sul governo iraniano. Inizialmente la Cia ha sempre negato, ma poi il Congresso l’ha scoperto. E così cominciarono a saltare alcune teste tra cui gli analisti che lo ingaggiarono. Nonostante ciò, e nonostante la Cia avesse dato alla famiglia dello scomparso due milioni e mezzo di dollari per evitare un’azione legale che rivelasse tutto, la versione ufficiale della storia è rimasta invariata: Levinson era un cittadino privato in viaggio di affari. L’ultima prova dell’esistenza ancora in vita di Levinson risale al 2010, quando la famiglia ricevette delle foto e un video. Poi il nulla. E sono in molti a pensare che Levinson, 65 anni, sia ormai morto. L’uomo non è addestrato a resistere ai duri interrogatori a cui verosimilmente è stato sottoposto. Tuttavia, in assenza di prove, l’Fbi resta impegnata nel tentativo di riportarlo a casa. Se ancora in vita, sarebbe il prigioniero americano piu’ a lungo detenuto.

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