Iran e Russia:“Così addio all’accordo sul nucleare”

WASHINGTON  – Si complica il cammino dei colloqui sul nucleare, all’indomani della decisione della Casa Bianca di inasprire le sanzioni economiche allungando la lista ‘nera’ delle imprese che collaborano con il regime di Teheran. La squadra di esperti iraniani, poche ore dopo la mossa americana, ha abbandonato il tavolo del confronto, interrompendo così negoziati in corso a Vienna con la controparte del 5+1, Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Germania. Ufficialmente la decisione del rientro a Teheran è stata motivata con la necessità di consultazioni. Ma dopo la scelta americana, il clima s’è fatto pesante. Poche ore dopo è arrivata infatti la protesta ufficiale contro gli Stati Uniti, da parte del negoziatore iraniano Abbas Araghchi.

– La mossa degli Usa è contraria allo spirito dell’accordo di Ginevra – ha detto Abbas ricordando che proprio quella intesa prevede l’impegno da parte delle grandi potenze a non adottare nuove sanzioni contro l’Iran -. A questo punto – ha minacciato – esamineremo la situazione e avremo una reazione appropriata.

Parole molto dure a cui ha cercato di rispondere, per calmare le acque, la responsabile della politica estera europea Catherine Ashton. I negoziati riprenderanno presto, ha assicurato l’Alto rappresentante.

– E’ evidente che a causa della complessità delle questioni tecniche trattate – ha spiegato poi un suo portavoce – è diventato chiaro a tutti che serve ulteriore lavoro.

Il tentativo da parte del capo della diplomazia Ue di far tornare un clima di dialogo e di confronto è stato però gelato da un brusco intervento di Mosca, a cui non è piaciuta per nulla la decisione di Barack Obama di andare avanti sul fronte delle sanzioni in un momento così delicato. La Russia è arrivata perfino a minacciare di far saltare il banco.

– L’ampliamento da parte degli Usa della lista nera di persone e imprese che con la loro attività sostengono il programma nucleare di Teheran potrebbe far fallire l’accordo di Ginevra sul dossier nucleare iraniano – ha attaccato il viceministro degli Esteri russo, Serghie Riabkov.

Così alla fine di una giornata molto difficile, è toccato a John Kerry, il Segretario di Stato americano che più di tutti si è esposto nella firma dell’accordo di Ginevra, ostentare ottimismo e cercare di tenere un filo di dialogo con tutti i suoi interlocutori.

– Veniamo da giorni duri a Vienna. Stiamo facendo progressi, ma ora – ha detto durante la sua visita a Tel Aviv – credo che siamo in un punto in cui la gente sente il bisogno di consultarsi e prendersi un momento di pausa

Il segretario di Stato Usa ha quindi ribadito che “da parte di tutti c’è l’aspettativa che i colloqui vadano avanti e continuino nei prossimi giorni e che si proceda alla piena attuazione del piano”.

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