Forconi, a Roma 1500 uomini domani per la sicurezza

ROMA  – Il centro di Roma blindato per una manifestazione a pochi passi dai palazzi del potere e dove c’è il rischio che possano infiltrarsi estremisti provenienti da tutta Italia. A Roma scatta il piano sicurezza in vista del sit-in dei Forconi di mercoledì 18 dicembre. E in attesa della mobilitazione di domani, che porterà in piazza del Popolo migliaia di persone, è arrivata la sentenza contro il vicepresidente di Casapound. Simone Di Stefano è stato condannato a tre mesi di reclusione per il furto della bandiera dell’Ue lo scorso il 14 dicembre, nel corso di un blitz davanti la sede dell’Unione europea nel centro di Roma.

Di Stefano è stato comunque scarcerato ma gli è stato imposto l’obbligo di firma. Ieri,  intanto, a Roma è spuntato un altro presidio: oltre cento militanti del Movimento sociale europeo, di estrema destra, tra cui diverse famiglie, hanno occupato il Circo Massimo con delle tende. Agitazioni che ‘riscaldano’ la piazza in vista di domani. E la macchina della sicurezza è stata ieri messa a punto in Prefettura.

L’obiettivo è scongiurare tensioni che possano essere innescate anche da piccoli gruppi di ‘cani sciolti’ o esponenti di organizzazioni estremiste sparsi tra la folla in piazza del Popolo. Il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, già eri ha emesso un’ordinanza che vieta fino al 20 dicembre nella Capitale l’assembramento di Tir in prossimità dei caselli autostradali e anche la circolazione dei mezzi pesanti che non trasportano merci.

Le forze dell’ordine monitoreranno inoltre i principali snodi nella città, come stazioni ed aeroporti ed discreto un numero di agenti in borghese saranno sparsi per la Capitale. Non è escluso che possano essere impiegati in tutto oltre 1.500 uomini delle forze dell’ordine.

Montecitorio, palazzo Madama ed il Quirinale saranno blindati, nonostante non sia previsto che alcune corteo sfili nei pressi dei palazzi.

– Ma il sit-in a piazza del Popolo sarà pacifico, senza estremisti e senza simboli politici – ha chiarito Danilo Calvani, l’unico dei leader del coordinamento 9 dicembre, che ha tenuto fede alla manifestazione a piazza del Popolo per domani a Roma dopo che Mariano Ferro e Amedeo Chiavenago si sono sfilati dal maxi sit in.

– Abbiamo concordato con la Questura che non faremo cortei, per ridurre al minimo i rischio di questa protesta che sarà statica: Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi – ha spiegato Calvani – Gruppi estremisti vengono da tutte le parti – afferma – si stanno infiltrando sia gli antagonisti sia l’estrema destra, ma come cittadini e non è che possiamo chiedere loro la tessera.

Una parte del movimento dei Forconi, quello che si è dissociato da Danilo Calvani, sta invece lavorando a una due giorni a Roma: le date non sono ancora decise, fanno sapere dal movimento, ma non è escluso che l’iniziativa si tenga già in settimana. Un altro rischio, potrebbe essere rappresentato dal corteo dei movimenti per la casa, l’area antagonista, i quali hanno annunciato che sfileranno comunque a Roma in concomitanza del sit-in dei Forconi, nonostante la mancata autorizzazione, nella Giornata internazionale per i migranti. Il loro obiettivo sarà raggiungere la sede dell’Unione Europea in via IV novembre.