Legge Elettorale, Renzi: “Farla ora con chi ci sta”

ROMA – Matteo Renzi fa capire, se ancora non fosse chiaro abbastanza, che sulla legge elettorale fa sul serio.

– Basta scherzi – è il monito del neo-segretario del Pd – entro gennaio la commissione deve licenziare un testo, abbiamo questa data come impegno.

Il sindaco, dunque, non mollerà la presa su questo fronte esplorando tutte le vie possibili e dialogando “con chi ci sta” anche perché, dice chiaro e tondo, è giusto coinvolgere tutti sulle regole e “la legge elettorale si può fare non necessariamente con i partiti della coalizione”.

Dunque porte aperte al dialogo con Forza Italia che i renziani hanno sfidato a convergere sul Mattarellum magari ‘corretto’ ma anche con il Movimento cinque stelle. Al partito di Grillo, per altro, il sindaco di Firenze torna a lanciare la sfida sul taglio dei costi della politica.

Il primo punto all’ordine del giorno per i suoi senatori alla ripresa dei lavori parlamentari è il deposito di un disegno di legge sul taglio dei costi della politica e per la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie. Un progetto sul quale Renzi ha insistito molto durante la campagna per le primarie e che dovrebbe comportare risparmi per un miliardo. Su questo Renzi ‘chiama’ Grillo.

– Con il Movimento cinque stelle –  dice il leader Pd – non faccio una proposta di scambio, chiedo di firmare per risparmiare un miliardo di costi della politica. E – va giù duro – se i grillini dicono di no mi viene il dubbio che vogliano solo polemizzare con il Pd.

Renzi, che assicura comunque di essere ben felice di giocare “da mediano” se questo serve a far vincere la squadra e il Paese, continua a pungolare Letta. Al quale chiede di togliere dal maxi-emendamento sulla legge di stabilità la web tax, della quale “si può discutere durante il semestre europeo”. Ma al momento è la legge elettorale la vera sfida. Che a gennaio si giocherà anche internamente al Pd.

Una parte del partito, infatti, governativi ma non solo, ritiene più “naturale” andare a cercare in primis un accordo interno alla maggioranza. Ma da Ncd è arrivato il niet sul Mattarellum (“garantisce la casta”, attacca il senatore Paolo Naccarato) un modello sul quale, pur corretto, l’intesa con Fi e M5s non sembrerebbe troppo difficile da ottenere. Renzi, comunque, per il momento fa mostra di non volersi impiccare ad un modello specifico. Va bene il modello dei sindaci e anche il Mattarellum è migliore della legge uscita dopo la sentenza della Consulta.

– Insomma – sosteien Renzi -, di soluzioni ce ne sono a bizzeffe, il punto vero è se c’è la volontà politica di farla.Il Pd con le primarie ha detto di sì e sulla base di questo l’impegno per una legge il più comprensibile e chiara possibile, con la quale finiscano i giochini.

Il sindaco, in una lunga diretta twitter trova anche il modo di replicare alla polemiche per aver lasciato il Quirinale senza partecipare al rinfresco subito dopo il saluto natalizio del presidente della Repubblica.

“Nessuna polemica – puntualizza – sono allergico ai buffet istituzionali. Anche a Firenze li abbiamo aboliti”.