Lampedusa: l’Europa s’indigna e minaccia l’Italia

ROMA  – Anche l’Europa si indigna per il filmato shock delle docce agli ospiti del Centro di accoglienza di Lampedusa.

– Immagini inaccettabili – afferma la commissaria europea Cecile Malmstrom che minaccia lo stop agli aiuti per l’Italia.

Sul fronte interno si registra l’ira del ministro degli Esteri Emma Bonino che definisce “orripilante” il video. Il Pd chiede l’abolizione della Bossi-Fini, mentre il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, fa la voce grossa.

– Adesso – le parole del segretario della Lega Nord che hanno indignato l’opinione pubblica – basta coi ‘poveri migranti’ di Lampedusa. Nessuno li ha invitati, se si trovano male tornino a casa. E l’Europa, e i benpensanti, non rompano le palle.

L’altro ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva annunciato che entro 24 ore sarebbe arrivata sulla sua scrivania una relazione sui fatti per accertare le responsabilità.

– Chi ha sbagliato pagherà – aveva detto.

Intanto, paga l’immagine dell’Italia. I filmati sul centro di Lampedusa trasmessi dal Tg2 sono “spaventosi e inaccettabili” e la Ue “ha già cominciato una indagine sulle spaventose condizioni in molti centri di detenzione italiani, Lampedusa compresa. Non esiteremo ad aprire una procedura di infrazione per assicurarsi che gli standard europei siano rispettati. Contatteremo le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni su questi eventi e chiederemo loro di fare piena luce su quanto accaduto”.

Parte poi la minaccia.

– La nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori – spiega Malmstrom – può continuare solo se il paese garantisce condizioni umane e dignitose nel ricevimento di migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

Infuocato il dibattito in Italia. Per Bonino “non bisogna colpevolizzare un’intera categoria ma punire individualmente, con severità, chi è responsabile di non rispettare valori del nostro paese”. Più cauta il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, secondo cui “bisogna vedere tutta la procedura cosa comporta”.

– Prima di giudicare – commenta prudente – va fatta un’inchiesta, però le immagini fanno impressione.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sottolinea che “le procedure non prevedono persone nude in un capannone e irrorate con un disinfettante”.

– Non c’è solo la sicurezza – prosegue – ma anche la dignità da rispettare.

Il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge, sostiene che “il governo deve intervenire per ripristinare un’immagine diversa dell’Italia, un’immagine dove la democrazia sia rispettata e dove i diritti di ogni persona indipendentemente dalle origini, siano tutelati”.

E dal fatto di Lampedusa la polemica si allarga alla politica migratoria in generale. Il presidente del Pd, Gianni Cuperlo, approva il richiamo di Bruxelles ed invita a “squarciare il velo dell’ipocrisia e risolvere una volta per tutte la questione delle condizioni generali di accoglienza delle persone immigrate nei Cie, che sono indegne di un paese civile. Per questo è necessario abolire subito la legge Bossi-Fini e con essa il reato di clandestinità”.

Anche per il viceministro all’Interno, Filippo Bubbico, “bisogna riformare il prima possibile quelle norme, bisogna chiudere i Cie e ridefinire una politica europea delle migrazioni e restituire al Mediterraneo la funzione di mare di pace e di accoglienza. Quello che è accaduto a Lampedusa è una vergogna”.

La parola “vergogna” è stata infine usata anche da monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Lavoro, Giustizia e Pace della Cei.

– Il video – osserva – è tristissimo, il gesto è disumano ed è importante la ricerca delle responsabilità. Ma è molto più importante che lo Stato indaghi anche su se stesso, sulle sue responsabilità perché rispetto ad altri Paesi gli immigrati in Italia sono pochissimi ma non siamo in grado di occuparcene

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