Il Cav rinuncia con rabbia al Ppe

ROMA  – L’umore con cui Silvio Berlusconi torna  nella Capitale non è dei migliori. A complicare la situazione infatti è la decisione del tribunale di Milano di negargli il permesso di espatrio per poter andare giovedì al vertice del Ppe a Bruxelles.

Nonostante gli avvocati lo avessero preparato da giorni, la notizia ufficiale contribuisce ad aumentare la rabbia. Nonostante l’ex premier nutra ancora una flebile speranza (pare che siano stati attivati diversi canali diplomatici e che questa mattina dovrebbe arrivare la risposta definitiva), l’idea di non poter prendere parte ad un summit europeo come capo delegazione di Forza Itala è un fatto che non riesce proprio a mandare giù.

– Si tratta di un sopruso – dice tranchant ai suoi fedelissimi.

Parole, tra l’altro, condivise con i suoi legali che avrebbero intenzione si spiegare le ragioni per cui l’ex capo del governo avrebbe diritto di andare a Bruxelles perchè dentro i confini di Schengen. L’idea però di provare a fare un blitz nella capitale belga pare non venga preso in considerazione, nonostante la rabbia sia molta: è evidente che vogliono impedirmi di fare campagna elettorale anche in vista delle europee, sarebbe stato il ragionamento fatto anche con il vertice azzurro riunito a palazzo Grazioli.

Oltre all’impossibilità di lasciare i confini italiani a pesare sull’umore di Berlusconi è la stilettata che arriva dal plenum del Csm. Il Consiglio superiore della magistratura punta il dito contro alcune prese di posizione dell’ex premier bollate come “denigratorie” che mettono a rischio ”la democrazia”. Cosa che fa scattare la reazione dell’intero vertice di Forza Italia.

Berlusconi sceglie di restare in silenzio, (non è escluso che l’argomento sia affrontato nel corso del brindisi serale con i parlamentari azzurri nella sede del partito) lasciando che sia lo stato maggiore di Fi a partire al contrattacco.

“Il Csm tutela lo strapotere dei giudici”, scrivono in una nota congiunta i capigruppo ed i loro vice criticando “il silenzio delle più alte cariche dello Stato”. Raccontando che il Cavaliere non sia rimasto più di tanto stupito dalla notizia: il loro intento è quello di mettermi a tacere – avrebbe osservato con i fedelissimi – ormai non mi stupisco più di nulla.

Ecco perchè l’intenzione dell’ex premier è quella di buttarsi a testa bassa nell’organizzazione del partito, soprattutto nell’avvio dei Circoli Forza Silvio in vista degli stati generali di Forza Italia in programma il prossimo 26 gennaio. E’ proprio l’ala più movimentista legata ai circoli azzurri ad attrarre l’attenzione del Cavaliere. Ed è per questo che il vertice azzurro avrebbe chiesto con insistenza che venisse convocato un ufficio di presidenza per mettere a punto i nuovi assetti di Forza Italia. Ma l’intenzione dell’ex capo del governo è quella di rinviare a dopo la feste natalizie ogni decisione. Nel lungo vertice a palazzo Grazioli si sarebbe proceduto ad una disamina dei possibili candidati alle elezioni europee ed amministrative Regione per Regione. Nulla di deciso ma solo una prima scrematura.

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