Napolitano: “L’obiettivo é un’Italia più forte in un’Europa più integrata”

ROMA – “L’obiettivo che abbiamo di fronte è quello di un’Italia più forte in un’Europa più integrata”. Con l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il saluto del Ministro degli Esteri Emma Bonino, si è conclusa ieri pomeriggio alla Farnesina la decima Conferenza degli Ambasciatori d’Italia nel mondo, quest’anno dedicata al tema “L’Italia attrae il mondo: la diplomazia italiana per investire nel sistema Paese”.

Ringraziata Emma Bonino “per il dinamismo e la passione che esprime guidando la nostra diplomazia sin dall’inizio del suo mandato alla Farnesina”, Napolitano ha osservato che, per un Presidente della Repubblica, la Conferenza degli Ambasciatori costituisce un “momento significativo” perché è “un’occasione di contatto diretto con i responsabili di quegli uffici, Ambasciate e Rappresentanze Permanenti, incaricati di difendere l’interesse nazionale all’estero e nei fori multilaterali. Credo che per essi questa mia partecipazione possa significare, com’è giusto, un segno di attenzione e di apprezzamento dell’insieme delle istituzioni repubblicane nella loro unità”.

Il tema scelto per la conferenza “collega i lavori che stanno per concludersi con quelli del 2012, dedicati al ruolo della diplomazia per la crescita del Paese. Un filo conduttore – ha osservato Napolitano – sotteso all’impegno e alla dedizione con cui la Farnesina contribuisce non solo a superare una fase difficile, ma a cogliere attivamente le opportunità che abbiamo di fronte e alle quali possiamo oggi guardare con fiducia e convinzione, confortati dall’autorevolezza e credibilità guadagnate dal nostro Paese in Europa e nel mondo”.

– In questo scenario – ha aggiunto – è in primo luogo all’Europa e ai travagli che l’attraversano che occorre volgere lo sguardo. Un’Europa alla quale io stesso ho continuato a dedicare attenzione prioritaria anche nel corso di quest’anno, animato dalla convinzione che fosse indispensabile una continua ed incisiva azione di valorizzazione degli sforzi compiuti dal nostro Paese e di richiamo ai principi fondanti del percorso di integrazione europea. L’obiettivo che abbiamo di fronte, quello di un’Italia più forte in un’Europa più integrata, non è sgombro da difficoltà e nuove insidie. Tra queste, le sfide poste da un continente che registra un crescente divario economico e sociale al suo interno e si confronta ogni giorno con pulsioni e pressioni che, facendo leva sulle divisioni interne all’Unione, sono volte a scardinare il senso più profondo del patto solidale su cui si è fondata la costruzione europea.

Secondo Napolitano, “le prossime elezioni europee devono perciò essere in primo luogo un’importante occasione di dialogo, di impulso a una obiettiva analisi e riflessione, e di forte stimolo alla partecipazione dei cittadini chiamati a pronunciarsi sul futuro dell’Europa, scegliendo tra famiglie politiche sempre più integrate al livello europeo”.

– La posta in giuoco nelle elezioni per il Parlamento europeo – secondo Napolitano – sta nel segnare un chiaro spartiacque fra una legislatura dominata dai temi del rigore e la prossima legislatura che dovrà necessariamente dare maggiore enfasi – senza trascurare gli imperativi di ulteriore consolidamento fiscale e disciplina di bilancio – e ben più concrete basi alla causa della crescita e dell’occupazione.

Napolitano ha quindi invitato gli ambasciatori a “riscoprire insieme la grande politica che ha ispirato i Padri fondatori delle Comunità e dell’Unione” e “la ricchezza delle fonti storiche e delle ispirazioni ideali del progetto europeo, mettendo nello stesso tempo in primo piano le sue nuove motivazioni e ragioni di fondo nel mondo d’oggi”.

Agli ambasciatori, dunque, l’esortazione “ad affrontare con convinzione questa sfida, alla quale voi stessi siete chiamati ogni giorno e con la quale Vi confronterete, in particolare, in occasione del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione” senza dimenticare che “il dialogo in seno all’Unione e nelle sue relazioni esterne deve ampliarsi e strutturarsi sempre di più, ad esempio dinanzi a prove di tragica attualità come quella del dramma migratorio di cui Lampedusa è divenuta simbolo. E voglio che simbolo sia soprattutto dell’impegno umanitario e solidale del nostro Paese, che non può essere messo in ombra e screditato da episodi inammissibili come quello venuto in questi giorni alla luce.

– L’attività quotidiana di tutto il personale della Farnesina, spesso svolta in situazioni di forte disagio, quando non di concreto ed imminente pericolo – penso non solo a Tripoli, Baghdad, Kabul ma anche a tante altre sedi ove più fioca è la luce dei riflettori e meno evidente l’attenzione della politica ma non meno difficile l’operare quotidiano – rappresenta una grande risorsa per la crescita del Paese – ha rimarcato Napolitano -. È un impegno che svolgete con non comune spirito di sacrificio e dedizione, in un contesto profondamente segnato dalla progressiva riduzione delle risorse occorsa negli ultimi anni. La riduzione della spesa pubblica – affidata, piuttosto che ad automatismi, a un’accurata revisione e selezione – è una necessità oggi non contestabile né differibile, come lo è purtroppo – ha ricordato – l’esigenza di rimodulare la nostra presenza diplomatico-consolare, ridimensionandola dove essa appare meno necessaria e proiettandola con forza e rapidità su nuovi scacchieri, a tutela degli interessi del nostro Paese e delle sue avanguardie economiche, culturali e sociali.

Il capo dello Stato ha quindi concluso:

– Desidero richiamare l’attenzione sull’importanza del vostro impegno per un più deciso sviluppo del Servizio Europeo di azione esterna, leva indispensabile per una corposa e sistematica presenza e iniziativa dell’Unione Europea in quanto tale sulla scena mondiale.