Capo ultras Juve aggredito, si indaga su mondo tifosi e affari

TORINO. – Un regolamento di conti all’interno dei gruppi di ultras della Juventus oppure un movente legato alla attività commerciali della vittima. Sono le ipotesi sulle quali si stanno concentrando le indagini sull’aggressione ad Umberto Toia, capo di ‘Tradizione’, una delle tre fazioni in cui si articolano gli ultras della Juventus. Ferito lunedì sera fuori dal suo bar a Grugliasco (Torino), è in ospedale in gravi condizioni ma la sua vita non è in pericolo. Oggi è stato sottoposto a due interventi chirurgici, a un’orbita oculare e al naso. La prognosi resta riservata. Toia era stato sorpreso alle spalle mentre saliva in auto, dopo aver chiuso il locale, da un gruppo di incappucciati che lo avevano colpito a calci, bastonate e sprangate, lasciandolo esanime sull’asfalto. Ha riportato numerose fratture alla faccia e alle gambe. Sull’accaduto indaga la polizia, che ha ipotizzato, in prima battuta, che si sia trattato di un regolamento di conti inerente il tifo organizzato bianconero. In questo caso, le indagini vertono necessariamente sugli altri due grandi gruppi di ultras della Juve, i ‘Drughi’ e i ‘Bravi Ragazzi’. Toia, 48 anni, è forse il più conosciuto dei supporters bianconeri. E’ stato per anni il leader dei ‘Fighters’, gruppo organizzato che poi è confluito insieme ad altri in ‘Tradizione’, di cui ha assunto la presidenza. Tra le possibili ragioni dell’aggressione potrebbe esserci proprio la spartizione degli introiti relativi all’indotto del tifo: organizzazione di trasferte, vendita di capi di abbigliamento griffati (di cui Toia è titolare di una società) e di gadget vari oppure di biglietti per le gare. Col passare delle ore, però, si fanno più concrete anche piste estranee al calcio, che riguardano le attività personali del capo ultrà: questioni di denaro o di amicizie per cui potrebbe avere fatto dei torti a qualcuno. In particolare, si stanno svolgendo approfondimenti sulla situazione finanziaria di Toia e se eventualmente possa avere contratto dei debiti. Nel quartiere Gerbido di Grugliasco, dove ha sede il bar chiamato non a caso ‘Black & White’, in tanti parlano bene dello storico capo tifoso. “E’ una persona perbene, rispettabile”, dicono alcuni vicini, anche se altri non concordano, sostenendo che si tratti comunque di un violento: “Appena guarirà – dicono – di sicuro andrà a prendere i suoi aggressori di persona”. Gli ultras di ‘Tradizione’, invece, sono compatti intorno al loro presidente e da martedì gli rivolgono messaggi di solidarietà, incitamento e auguri sul profilo Facebook.

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