Lettonia diciottesimo Paese nell’euro, al via presidenza greca

BRUXELLES. – “Uniti navigheremo oltre”, è il motto di Atene che da oggi, fino a giugno, prende in mano le redini della presidenza di turno dell’Unione europea in cerca di riscatto dopo i salvataggi della Troika (Ue, Bce Fmi), costati lacrime e sangue. Intanto la Lettonia diventa il diciottesimo Paese ad entrare in Eurolandia, tra lo scetticismo della maggioranza della popolazione, che con l’archiviazione del lats a favore della moneta unica teme per il potere d’acquisto. Ma l’inizio del 2014, anno cruciale per il club dei 28, con le elezioni europee di primavera ed il rinnovo di tutte le sue istituzioni, mentre soffia forte il vento nazionalista e populista, porta anche altri test per i mesi a venire. E’ scattato infatti lo stop alle restrizioni per la libera circolazione dei lavoratori bulgari e romeni, che era ancora in vigore in sette Paesi tra cui Francia, Gran Bretagna, Austria, Germania e Olanda. E proprio la guerra al ‘turismo del welfare’, ovvero ad un temuto arrivo in massa di persone non tanto interessate al lavoro quanto piuttosto al sistema dei sussidi, è da mesi uno dei cavalli di battaglia di Londra, che chiede una modifica in senso restrittivo delle regole Ue. Mentre Palazzo Chigi augura “buon lavoro e successo” ad Atene, il vice premier e ministro degli Esteri, il socialista Evangelos Venizelos spiega che gli obiettivi che la Grecia si prefigge sono “ambiziosi ma fattibili”. Fra le priorità: la creazione di posti di lavoro, l’approfondimento della governance europea – anche per la creazione dell’unione bancaria – e la lotta all’immigrazione clandestina. In tandem con Roma, grazie alle presidenze consecutive (sarà infatti l’Italia a raccogliere il testimone il primo luglio) il tentativo è quello di spostare il focus dell’Ue sul mar Mediterraneo, come volano di sviluppo, per tutto l’anno. Ma la principale sfida del governo di Atene nei prossimi sei mesi sarà quella di bilanciare i propri compiti in seno alla presidenza europea, con le pressioni economiche interne e le trattative in corso con la Troika. Resta infatti il problema del ‘buco’ da 1,4 miliardi nel bilancio 2014 riscontrato dai tecnici di Ue-Bce-Fmi che dovrebbero tornare in Grecia a metà del mese prossimo per poter dare il via libera ad una nuova tranche di aiuti a fine gennaio. Intanto Eurolandia si allarga, con l’entrata della Lettonia nella moneta unica. A celebrarlo, il premier dimissionario Valdis Dombrovskis, che ha festeggiato il suo capodanno davanti ad un bancomat della statale Citadele Banka a Riga, per essere così il primo a prelevare la nuova moneta. Ma la lunga crisi dell’euro non ha contribuito alla popolarità della sua adozione: secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometro, solo il 39% dei cittadini della repubblica baltica è a favore, e oltre l’80% esprime la “seria preoccupazione” per un aumento dei prezzi. Per poter entrare nell’eurozona, la Lettonia ha dovuto affrontare dure riforme e il risanamento dei suoi conti; ora il suo tasso di disoccupazione è inferiore alla media Ue, l’11,3%, il Pil in crescita (+4% nel 2013), il debito pubblico inferiore al 40% del Pil, mentre il deficit è pari all’1,4%. E mentre l’eurozona si allarga, cadono anche le ultime barriere alle restrizioni della libera circolazione dei lavoratori rumeni e bulgari. Per loro le porte si aprono in tutti i Paesi dell’Unione, ma la Gran Bretagna, preoccupata per il “turismo del welfare”, col sostegno di Austria, Olanda e Germania, invoca regole più dure per i prossimi Paesi che entreranno a far parte del club.

(Patrizia Antonini/ANSA)

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