Siria: troppo difficile contare i morti, l’Onu

NEW YORK  – A luglio le vittime erano oltre centomila ma adesso “è troppo difficile verificare le fonti” e l’Alto Commissariato dell’Onu per i Diritti Umani (Ohchr) ha deciso di interrompere la conta dei morti. La rinuncia statistica è stata annunciata dal portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite a Ginevra.

“Per il momento non aggiorneremo i numeri” riguardanti il bilancio delle vittime della guerra civile, ha detto Rupert Colville, spiegando che non è stato possibile ottenere nuovi cifre sull’emergenza umanitaria a causa dell’impossibilità dell’Ohchr di avere accesso al Paese e di verificare di prima mano “il materiale delle fonti” alternative.

Parlando con la stampa, Colville ha dichiarato che le stime dell’Onu sui morti erano basate su sforzi esaustivi mirati a verificare sei diversi bilanci delle vittime, ricevuti da una varietà di organizzazioni non governative.

– Negli ultimi tempi – ha detto – queste stime erano diminuite in numero, e nell’ultimo anno sono scese a un massimo di tre. Per questo non possiamo più continuare nello stesso modo.

Colville ha aggiunto che le Nazioni Unite non possono avallare nessun’altra conta, inclusa quella del Syrian Observatory for Human Rights, un’organizzazione basata in Gran Bretagna, la cui ultima stima parla di 130mila morti dall’inizio delle violenze in Siria nel marzo 2011

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