Vola la disoccupazione. Istat: persi 448.000 posti

ROMA – E’ sempre più emergenza disoccupazione in Italia con un tasso che a novembre ha toccato il 12,7%, largamente superiore alla media dell’eurozona nel mese (12,1%) e al livello più alto dal 1977, anno di inizio delle serie storiche trimestrali. E se l’Istat certifica per novembre l’esistenza di 3.254.000 disoccupati, in aumento di 351.000 unità su base annua e di oltre 1,7 milioni rispetto allo stesso mese del 2007, la difficile situazione di chi cerca lavoro si evince anche dai dati dell’Inps sulle domande di sussidio di disoccupazione cresciute nei primi 11 mesi del 2013 del 32% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nel periodo sono arrivate negli uffici dell’Inps quasi 1,95 milioni di richieste di sussidio a fronte dell’1,47 milioni del 2012.

Gli occupati continuano a diminuire toccando a novembre quota 22.292.000 (-55.000 unità su ottobre, -448.000 su novembre 2012) con una perdita di 1,1 milioni di posti di lavoro nei sei anni di crisi. I più colpiti dalla crisi economica, leggendo i dati Istat, sono i giovani (41,6 il tasso di disoccupazione, in ulteriore aumento rispetto a ottobre) ma gli uomini in generale. Se infatti per le donne l’occupazione è rimasta quasi stabile negli anni di crisi per gli uomini è scesa in picchiata (solo nell’ultimo anno il tasso di occupazione è passato dal 66% al 64,3%).

Su 448.000 occupati in meno nel complesso tra novembre 2012 e novembre 2013 377.000 sono uomini mentre a fronte di 1,1 milioni di posti persi nel complesso in sei anni gli occupati uomini sono stati 1.165.000 in meno. Il tasso di inattività totale a novembre è rimasto sostanzialmente stabile rispetto a novembre 2012 mentre il tasso di occupazione si è attestato al 55,4% in calo di un punto percentuale sull’anno.

Dall’Inps sono arrivati dati altrettanto drammatici con oltre un miliardo di ore chieste di cassa integrazione nel 2013 (-1,36% sul 2012 ma solo grazie al calo della cassa in deroga quella per la quale sta arrivando un ulteriore giro di vite) e 1,95 milioni di domande di sussidio di disoccupazione nei primi 11 mesi dell’anno (+32%). I dati sul lavoro sono stati commentati con preoccupazione da consumatori e sindacati ma anche dal segretario del Pd Matteo Renzi che li ha definiti ”devastanti”. In particolare i sindacati sottolineano come nei cinque anni di crisi (tra il 2009 e il 2013) siano stati autorizzati quasi 5,3 miliardi di ore di cassa integrazione.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ha sottolineato che le previsioni sono di ulteriore riduzione dell’occupazione di aumento dei licenziamenti e delle difficoltà. Per il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini il dato peggiore è quello sul calo dell’occupazione (-448.000 posti rispetto a novembre 2012) perchè è invece possibile che il tasso di disoccupazione aumenti anche in un periodo di crescita economica (quando molte persone lasciano lo stato di inattività entrando nel mercato del lavoro con la speranza di trovare occupazione).

Coldiretti, 70% italiani ha paura perdere lavoro
Sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro che rappresenta la principale preoccupazione dei cittadini nel 2014. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixe’ in occasione della presentazione dei dati Istat su occupati e disoccupati a novembre 2013.

Per quanto riguarda la situazione generale, la percentuale di quanti sono pessimisti per il futuro e pensano che la situazione peggiorerà sono il 35 per cento, mentre sono il 51 per cento coloro che ritengono che non ci saranno cambiamenti. Solo il 14 per cento è convinto che ci sarà un miglioramento.

Oltre la metà degli italiani (53 per cento) teme per il futuro di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. Se il 42 per cento degli italiani vive infatti senza affanni, il 45 per cento riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre il 10 per cento non hanno oggi reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere. Per uscire dalla crisi e sostenere la ripresa – conclude Coldiretti -, la maggioranza degli italiani (54 per cento) considera la produzione di cibo il vero motore dell’economia e il 18 per cento punta sulla moda. Il cibo e la moda sono anche considerati trainanti per l’immagine dell’Italia e del Made in Italy

Lavoro: ore cassa integrazione 2013 per Regione
Ecco la quantità di ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps per regione nell’intero 2013 e la differenza rispetto al 2012:

Regione                          2012             2013             differenza%

Piemonte                           143.184.093        129.388.178        -9,64%

Valle D’Aosta                    1.214.146            1.084.799            -10,65%

Lombardia                          238.363.723        251.480.693        5,50%

Trentino AA                       9.959.557            11.593.670          16,41%

Veneto                                   102.866.768        108.188.370        5,17%

Friuli VG                              24.151.410          25.446.882          5,36%

Liguria                                  16.081.542          18.026.200          12,09%

Emilia Romagna               92.486.192          91.375.073          -1,20%

Toscana                               53.851.323          55.599.716          3,25%

Umbria                                27.846.644          17.975.116          -35,45%

Marche                                38.185.244          46.820.383          22,61%

Lazio                                     85.962.185          76.931.505          -10,51%

Abruzzo                              32.309.285          37.056.073          14,69%

Molise                                 5.275.438            6.047.321            14,63%

Campania                           61.387.580          63.165.512          2,90%

Puglia                                   62.778.930          57.227.288          -8,84%

Basilicata                             16.928.588          13.292.184          -21,48%

Calabria                               14.180.608          11.810.426          -16,71%

Sicilia                                    36.060.462          33.290.719          -7,68%

Sardegna                            27.580.504          20.062.247          -27,26%

ITALIA                1.090.654.222    1.075.862.355    -1,36%