La Cina sorpassa gli Usa: ora é la prima potenza commerciale

NEW YORK – Frenata di fine anno per l’occupazione americana. A dicembre i nuovi posti di lavoro creati sono stati appena 74.000: mai cosí poco negli ultimi tre anni. La delusione é grande tra gli analisti, che prevedevano almeno 197.000 nuove assunzioni. E poco importa se il tasso di disoccupazione continua a scendere, ora al 6,7%, il livello piú basso dall’ottobre 2008.

La Casa Bianca ammette: ”Stiamo facendo molti progressi”, ma ”i numeri ci ricordano come molto lavoro resti ancora da fare” per rafforzare la ripresa, e soprattutto per combattere la disoccupazione di lungo periodo”.

– E’ proprio quest’ultima la piaga piú grande lasciata in ereditá dalla grande crisi – Jason Furman, consigliere economico di Barack Obama -. Anche se – precisa – dicembre é stato comunque il quarantaseiesimo mese consecutivo in cui l’economia americana ha creato nuova occupazione. Una tendenza che proseguirá nei prossimi mesi, anche se si spera ad un ritmo piú elevato.

Difficile, peró, dire se questo basterá alla Fed per andare avanti con la sua exit strategy, con il ritiro graduale delle misure straordinarie, ‘non convenzionali’, prese per sostenere la ripresa economica e combattere la disoccupazione. L’ultimo atto di Ben Bernanke é stato quello di cominciare a diminuire l’iniezione di liquidità garantita all’economia americana dall’acquisto mensile di ben 85 miliardi di dollari di titoli, ora diventati 75 miliardi.

La nuova numero uno della Fed, Janet Yellen, che assumerà l’incarico a febbraio, in un’intervista a Time ha fatto previsioni ottimistiche sulla crescita e l’occupazione nel 2014, mostrandosi fiduciosa. Ma la brusca frenata di dicembre sul fonte dei nuovi posti di lavoro (soprattutto se confermata a gennaio) potrebbe cambiare i programmi, rallentare la tabella di marcia individuata per tornare gradualmente alla normalità, superando definitivamente le politiche di emergenza adottate, compresa quella dei tassi vicini allo zero.

Intanto da Pechino arriva l’annuncio che nel 2013 gli scambi commerciali della Cina per la prima volta nella storia hanno superato i 4.000 miliardi di dollari, consacrando il gigante asiatico come prima potenza commerciale al mondo a discapito degli Stati Uniti. Secondo i dati diffusi dall’ufficio delle dogane cinesi, il valore totale tra esportazioni ed importazioni ha raggiunto i 4.160 miliardi di dollari, con un balzo del 7,6% rispetto al 2012. Il surplus del commercio estero è salito dunque a 259,75 miliardi di dollari, il livello più alto dal 2008, con un aumento del 12,8% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni cinesi negli Usa sono arrivate a 368,4 miliardi di dollari, mentre le importazioni ammontano a 152,6 miliardi

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