Voto europeo, prove tecniche di federazione a sinistra

ROMA  – Prove tecniche di federazione a sinistra (Pd-Sel-Psi) in vista della riforma elettorale e del voto europeo (con l’ombra dell’Election Day). Nella vasta e eterogenea area della sinistra è ripartito il tam tam sull’ipotesi di dar vita ad una federazione (Gianni Cuperlo) o a una ‘casa comune dei progressisti’ (Vannino Chiti). Il senatore Pd si è subito entusiasmato all’idea di lavorare ad un progetto comune, invitando tutta la sinistra a cogliere al volo l’opportunità del voto europeo e spronando il Pd a realizzare ”la casa di tutti i riformisti di sinistra e progressisti italiani, a partire da Sel e dai socialisti”.

– Buona l’idea di una Federazione con Sel alle Europee – ha plaudito anche Gianni Cuperlo (che ieri ha avuto un faccia a faccia con Matteo Renzi) per il quale bisogna ”riaprire il cantiere, mirare ad allargare la sinistra e imboccare quindi il sentiero giusto”.

Appelli incrociati cui si è subito agganciato il Psi: il capogruppo alla Camera Marco Di Lello li ha definiti ”senz’altro incoraggianti per chi (come noi), da anni lavora ad un progetto comune che riunisca in Italia quanti si riconoscono nel Partito del Socialismo Europeo”. Per questo ha invitato tutti a votare (il 27 alla Camera) la mozione socialista ”che prevede sulla scheda per le prossime elezioni europee il collegamento ai partiti dell’Unione (Pse, Ppe, etc): votandola sarebbe poi naturale dar vita ad una lista unica a sostegno di Martin Schulz candidato Presidente della commissione europea”.

Dalle parti di Sel c’è chi invia segnali di dialogo come Gennaro Migliore che ipotizza una sorta di fase costituente per unire anche in Italia le forze che si ritrovano insieme in Europa.

– E’ importante – si è subito sintonizzato Chiti – che tutte le forze progressiste si trovino unite, anche in Italia, a sostegno della candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione europea.

Peraltro, Migliore proprio ieri ha scritto a Renzi dando la disponibilità di Sel ad un confronto sul Jobs Act per far uscire il nostro paese dalla crisi economica. Per contro, Stefano Fassina che guarda ”con attenzione” anche all”’evoluzione di Sel”, ha aperto un nuovo fronte polemico con il segretario Pd, arrivando a definirlo un ”dittatore”.

Fassina ha messo in guardia dal rischio di trasformare il Pd in un ”partito personale”. Si è fatto anche sentire il leader si sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, intanto per mettere un punto fermo.

– Sel non ha alcuna intenzione di entrare nel Pd – ha puntualizzato, rinviando decisioni sulla linea politica del partito al congresso nazionale che si terrà dal 24 gennaio a Riccione.