Trasloca la libreria Rizzoli NY, mito anche al cinema

NEW YORK. – Sipario su un mito a New York: Rizzoli perde un altro indirizzo eccellente. Questa volta la colpa non è della crisi, come per la vendita dell’iconica sede di Via Solferino a Milano, ma la conseguenza di dramma che molti newyorkesi conoscono bene: l’espansione del mercato immobiliare a cinque stelle. Così, la storica libreria Rizzoli di Manhattan si prepara a fare le valigie, e a traslocare in primavera dalla palazzina al numero 31 della 57/a strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue: la townhouse sarà demolita in maggio e al suo posto sorgerà un grattacielo. Si tratta del secondo trasferimento per il Rizzoli Bookstore, aperto da Angelo Rizzoli nel 1964: allora la sede era al 712 della Quinta Strada, dove libri d’arte, fotografia, architettura, romanzi, riviste e giornali italiani rimasero fino a metà negli anni Ottanta quando la libreria fu spostata nell’edificio attuale. Ora però i proprietari della sede, la famiglia LeFrak e Vornado Realty Trust, vogliono vendere la palazzina di 109 anni fa: il progetto è quello di demolirla insieme ai due edifici adiacenti per fare spazio ad un nuovo edificio, l’ennesimo gigante di lusso nella zona di Midtown. Un notizia sconvolgente per scrittori e appassionati: “Stiamo per perdere un altro punto di riferimento”, ha commentato Michael Signorelli, senior editor presso la Henry Holt. Col suo “fascino di Vecchio Mondo, con gli enormi lampadari e le grandi finestre era uno dei luoghi preferiti degli amanti dei libri”, ha ricordato con un velo di nostalgia il New York Times. Il trasloco di Rizzoli Bookstore segna un altro passo verso la fine dell’era delle librerie nel cuore di Manhattan: sette anni fa era toccato alla storica Gotham sulla 46/a Strada, popolata dai fantasmi di Tennessee Williams, W.H. Auden, Allen Ginsberg, costretta a chiudere i battenti così come anche Scribner, sempre sulla Quinta, e Coloseum dopo 30 anni di presenza fissa a Columbus Circle, per non parlare della filiale della stessa Rizzoli a Soho che in realtà non aveva mai decollato. Oggi il futuro della libreria italiana amata da autori e registi – Woody Allen ci girò Manhattan nel 1979, Robert De Niro e Meryl Streep ci si innamorarono cinque anni dopo in Falling in Love – è estremamente incerto, anche se gli addetti ai lavori sperano di trovare una nuova sede. “Credo che i bookstore a Manhattan debbano essere protetti a tutti i costi”, ha dichiarato al New York Times Peg Breen, presidente della New York Landmarks Conservancy, ma se la storia recente insegna potrebbe essere una battaglia in salita.

(Valeria Robecco/ANSA)