Vicepresidente Arreaza: “Non é cambiato nulla”

CARACAS – Alle preoccupazioni destate dalle parole del presidente Maduro, che ha annunciato la soppressione di Cadivi, hanno fatto seguito quelle rassicuranti del Vicepresidente, Jorge Arreaza.

– Ci sará un periodo di transizione – ha chiarito il Vicepresidente -. Per il momento, tutto continuerá come prima. C’é una continuitá amministrativa da rispettare.

E cosí, fino a quando non verranno fatti nuovi annunci, la richiesta di valuta pregiata seguirá la procedura normale.

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Numerose e variegate le reazioni al discorso del capo dello Stato. In un comunicato, la “Mesa de la Unidad,” nel commentare le parole del presidente Maduro, ha sottolineato che ci si “é limitati a cambi burocratici ed amministrativi come la soppressione di Cadivi e la sua sostituzione con il “Centro del Commercio Exterior”; la fusione dei ministeri della Finanza e della Banca Pubblica, la creazione della “Superintendencia de Ganancias, Costos y Precios Justos” e il rimpasto di governo: “funzionari che si trasferiscono da un ufficio all’altro”.

La Mud, poi, sottolinea che “il ritorno di Merentes alla presidenza della Banca Centrale mette in evidenza una grossa improvvisazione nelle decisioni”. Nel comunicato, la coalizione dell’Opposizione esprime anche preoccupazione per il modo in cui il capo dello Stato ha affrontato il tema dell’insicurezza “promettendo pugno di ferro” oltre a “provvedimenti che non hanno ottenuto alcun risultato”.

Dal canto suo, Fedecámaras, facendosi eco delle preoccupazioni degli imprenditori che rappresenta, ha chiesto al Governo maggiori informazioni sul futuro del controllo dei cambi. In particolare, il presidente di Fedecámaras, Jorge Roig, ha chiesto che si faccia luce sull’attuale debito che Cadivi ha con gli industriali; una cifra assai alta, questa, che supera i 10 miliardi dollari.

Se il presidente di Consecomercio si dice convinto che l’eliminazione di Cadivi decreta indirettamente l’archiviazione del tasso di cambio a 6,30 bolívares il dollaro, numerosi analisti esprimono dubbi sulla possibilitá di mantenere ancorata la moneta statunitense al tasso odierno per molto tempo e considerano che annunci del genere contribuiscono a creare un clima di incertezza che non giova all’economia.