Obama il 27 marzo dal Papa, “insieme contro la povertà”

WASHINGTON. – Barack Obama sarà ricevuto in Vaticano il 27 marzo per il primo storico incontro con Papa Francesco. Lo stesso giorno, il 44esimo presidente americano farà visita al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al presidente del Consiglio, Enrico Letta. Assieme al Papa, Obama discuterà “il loro comune impegno a combattere la povertà e la disuguaglianza crescente”, come sottolinea la nota ufficiale con cui la Casa Bianca annuncia il viaggio, preparato dalla recente missione del segretario di Stato John Kerry. A Roma, Obama, che dovrebbe risiedere a Villa Taverna, con ogni probabilità sarà accompagnato dalla moglie Michelle e dalle figlie Sasha e Malia. Prima di arrivare in Italia, si recherà in Olanda e in Belgio. All’Aja, il 24-25 marzo parteciperà al vertice sulla sicurezza nucleare, dove i leader mondiali, ricorda la Casa Bianca, metteranno in evidenza i progressi compiuti per mettere al sicuro ogni materiale nucleare e l’impegno comune contro il terrorismo nucleare. Quindi volerà a Bruxelles il 26 marzo per un vertice Usa-Ue con i presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea per la sua prima visita alle istituzioni Ue. Qui vedrà anche il segretario generale della Nato. Ma a tenere banco, sui media di tutto il mondo, è il primo faccia a faccia con Bergoglio. Un’occasione per ricucire lo strappo provocato mesi fa, circa la minaccia di intervento in Siria. Ma anche per fare il punto sui tanti dossier ‘interni’ che hanno creato tensione tra i vescovi americani e l’amministrazione democratica, dalla pedofilia alla copertura assicurativa dei contraccettivi alle nozze gay. Tuttavia si tratta delle due personalità più in vista del mondo che nei mesi scorsi hanno mostrato molti punti di affinità, soprattutto sulle grandi questioni della lotta alla povertà e la necessità di porre limiti all’avidità di un capitalismo sempre meno attento alle nuove e vecchie disuguaglianze sociali. Grande attesa anche per gli incontri con i vertici della Repubblica. Il presidente Usa, e non solo lui, non avrebbe mai immaginato di trovare al Quirinale di nuovo Giorgio Napolitano. Lo stesso capo dello Stato, il febbraio scorso, si recò a Washington per quella che secondo tutti, lui per primo, avrebbe dovuto essere la visita di commiato, una sorta di ‘tributo alla carriera’. Ad ogni modo, tra Obama e Napolitano c’è ormai un feeling profondo e collaudato che sarà confermato anche il 27 marzo. Stessa comunanza di visioni con il premier Enrico Letta, che è stato ricevuto per la prima volta alla Casa Bianca appena l’ottobre scorso. Allora, Obama ribadì che l’Italia è “un partner eccezionale” su tutti i fronti al livello mondiale. Secondo molti osservatori, dal presidente americano arrivò un vero e proprio endorsement nei confronti dell’esecutivo, lodato per le sue idee su come affrontare, anche a livello europeo, il tema centrale della lotta alla crisi economia, ma anche sul fronte della difesa e della pace. A Palazzo Chigi discuteranno sul ruolo dell’Italia in Libia, in Siria, nel Medio Oriente e nella lotta al terrorismo internazionale e i prossimi passi della fase di transizione che si apre in Afghanistan. Infine, Obama e Letta faranno il punto su un tema che sta molto a cuore al governo italiano, cioè la partecipazione degli Usa all’Expo. Al termine del loro ultimo incontro di Washington, l’amministrazione Usa annunciò la volontà di portare avanti la collaborazione con l’organizzazione ‘Friends of the U.S. Pavillion Milano 2015’, il partner scelto negli sforzi per costruire il Padiglione Made in Usa. “Qui – disse quel giorno Letta – la regola prevede che si muovano i privati, guidati dal governo. E sono molto felice che oggi parta questo percorso”.

(Marcello Campo/ANSA)