Roma-Juve: tacco Gervinho, in Coppa brindano giallorossi

ROMA. – E’ la Roma la regina della notte di coppa Italia. Un gol di Gervinho al 34′ della ripresa contro la Juventus regala alla formazione di Rudi Garcia la semifinale di coppa Italia ed anche la rivincita sui bianconeri con una zampata al volo sottoporta che interrompe l’equilibrio che aveva caratterizzato fino a quel momento la partita. Decisivo l’ingresso di Pjanic: è lui che ruba palla a Bonucci e innesca l’azione che porta al gol che vale la semifinale contro la vincente di Napoli-Lazio. I bianconeri, dopo essere usciti di scena dalla Champions League salutano anche la coppa Italia. Discutibili le scelte di Antonio Conte, che all’Olimpico opta per un turover massiccio, lasciando 6 titolari in panchina. Roma-Juventus era partita da tutto in una notte: novanta minuti per continuare il cammino in coppa Italia e anche per riscattare il 3-0 subito a Torino in campionato appena sedici giorni fa. Di fronte le regine della stagione. In palio, al di là di quelli che sono i temi del campionato, con i bianconeri lanciatissimi e i giallorossi ad inseguire, c’è la stella d’argento, quella che si aggiudica la squadra che vince per 10 volte il trofeo tricolore e Roma e Juve lo hanno vinto nove volte. Garcia lascia in panchina Dodo’ e Pjanic e schiera Torosidis a sinistra e Nainggolan a centrocampo mentre in attacco cal fianco di Totti ci sono Gervinho e Florenzi. Conte dal canto suo opta per il turnover: panchina per Buffon, Lichtsteiner, Pogba, Asamoah, Tevez e Llorente e spazio per Storari, Isla, Marchisio, Peluso, Quagliarella e Giovinco. L’Olimpico è quello delle grandi occasioni: oltre 60mila spettatori per un quarto di finale di coppa Italia che ha il sapore di una finale. Il primo tempo è equilibrato: Juve e Roma si aspettano. I padroni di casa sono un po’ piu’ aggressivi ma i bianconeri si difendono e non lasciano spazi per la manovra di Totti e compagni. Al 7′ si fa vedere Nainggolan dalla distanza ma la sua conclusione non impensierisce piu’ di tanto Storari. Al 13′ Tagliavento ammonisce Benatia per un fallo su Giovinco lanciato verso l’area giallorossa: i bianconeri vorrebbero il rosso, l’arbitro però opta per la sola ammonizione. La punizione successiva è affidata a Pirlo ma viene deviata. La Roma prova a rendersi pericolosa, ma superare la linea difensiva dei bianconeri. La ripresa si apre con un brivido per i giallorossi: nemmeno un minuto e Peluso va in gol ma Tagliavento annulla su segnalazione del guardalinee secondo cui la palla era uscita prima ancora di arrivare a Peluso: un’altra incertezza del direttore di gara dopo quella della prima frazione sull’ammonizione di Benatia. Il secondo tempo si gioca sulla falsariga del primo, con le due squadre guardinghe e la Roma leggermente piu’ aggressiva. Fioccano gli errori da una parte e dall’altra. Né la Roma, né la Juventus sono mai veramente pericolose. Lo spettro dei tempi supplementari prende sempre più corpo. Garcia sostituisce uno spento e impreciso Florenzi con Miralem Pjanic: è la svolta perché è il bosniaco a dare il là all’azione del vantaggio: ruba palla a Bonucci e serve Strootman sulla sinistra: l’olandese crossa dal fondo e trova a centro dell’area la zampata d’esterno quasi in acrobazia di Gervinho che batte Storari: è la prima vera azione nello specchio della porta ed è quella vincente. L’olimpico esplode di gioia. Gli ultimi dieci minuti la Roma stringe i denti e la Juve si butta in attacco. Ma finisce così, 1-0 per i giallorossi che vanno in semifinale con i 60mila dell’Olimpici in festa a cantare ‘grazie Roma’. (Laura Masiello/ANSA)

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