Thohir dice no, salta scambio Vucinic-Guarin

MILANO. – Erick Thohir blocca lo scambio Guarin-Vucinic e compie il suo primo vero atto da presidente dell’Inter. Il magnate indonesiano – irritato e infastidito – interviene in prima persona per ‘stoppare’ la trattativa con la Juventus, perché non ne vede la convenienza. ”Questa mattina – dice – ho ascoltato tutti i miei collaboratori, mi sono confrontato con Massimo Moratti e suo figlio Angelomario: ho deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus. Ho ritenuto che non ci fossero più le condizioni per arrivare ad un accordo sul quale c’erano opinioni diverse, e i cui vantaggi economici e tecnici per il club non apparivano così evidenti”. Nello stesso comunicato Thohir annuncia di aver ”già incaricato i responsabili dell’Area Tecnica di valutare altre opportunità di mercato, per rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici che il Financial Fair Play ci impone”. Massimo Moratti non è’ stato del tutto in disparte ma avrebbe consigliato e aiutato il presidente a trarsi d’impaccio da una situazione che rischiava di complicarsi. Quarantott’ore caotiche tra la farsa e lo psicodramma con la dirigenza che finisce sotto accusa. L’epilogo è surreale con Vucinic che rientra a Torino dopo aver fatto le visite mediche e Guarin che minaccia di disertare gli allenamenti. La Juventus definisce ”sconcertante” quanto avvenuto in sede di trattative e annuncia che spiegherà domani la propria posizione. Dopo il pomeriggio di ieri fitto di incontri e colloqui, i dirigenti bianconeri incontrano stamane i rappresentanti di Guarin e Vucinic, quindi lasciano Milano in direzione Roma per assistere alla sfida di Coppa Italia contro i giallorossi. Man mano che le ore passano, l’Inter cambia drasticamente atteggiamento: Thohir è contrario. Trapelano voci di un fallimento dello scambio fino al no ufficiale con il comunicato che annuncia la decisione di ”non procedere nella trattativa con la Juventus”. La nota non ferma la Curva Nord che aveva già indetto una manifestazione di protesta sotto la sede del club. In duecentocinquanta si ritrovano in corso Vittoria Emanuele. L’atmosfera è da stadio. Uno dei leader della Curva viene ricevuto da Fassone e Ausilio mentre i tifosi bersagliano di cori insultanti il direttore generale e Marco Branca. ‘Fuori le mele marce dalla società’, è il messaggio recapitato dalla Nord attraverso un enorme striscione. ”Non penso assolutamente alle dimissioni, per me questa è una sfida professionale importantissima”, dichiara lo stesso Fassone all’uscita dalla sede, ma l’affare Vucinic-Guarin rischia di lasciare più di uno strascico nel futuro societario dei nerazzurri. Le posizioni di Branca, Ausilio e Fassone appaiono più fragili: il caso deve essere ancora chiarito e spiegato. Forse, quando Thohir arriverà a Milano venerdì prossimo, si capirà meglio cosa sia realmente accaduto in una vicenda da dimenticare.

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