Gervinho show, Roma passa a Verona e ‘vede’ Juve

VERONA. – La Juve nel mirino: dopo averla eliminata in Coppa Italia la Roma lima, grazie anche alla Lazio, due punti al vantaggio bianconero e attende con maggiore interesse la visita dei bianconeri all’Olimpico. Gli equilibri in testa alla classifica cambiano leggermente ma il successo offre soprattutto ai giallorossi una ulteriore conferma della loro forza e una maggiore tranquillità alle spalle con il Napoli ora lontano sei punti. Una difesa incerottata, quella del Verona, un ivoriano scatenato, Gervinho che firma un assist e un gol, e una maggiore consapevolezza dei propri mezzi disegnano il successo giallorosso, anche più facile del previsto, al Bentegodi. Il Verona non batte la Roma dal 20 ottobre del 1996 ed era difficile ipotizzare oggi una giornata capace di cancellare quella data. Soprattutto perché i padroni di casa si presentano sul campo con una difesa in emergenza priva di Moras, Albertazzi e Agostini, che diventa urgenza quando a 8 minuti dalla fine del primo tempo Maietta esce per infortunio costringendo Mandorlini a ricorrere a Donadel rimodulando l’ultima linea con Marques e Gonzales centrali. Sembra un segno del destino perché poco dopo i giallorossi ‘costretti’ a vincere dopo il pari di ieri della capolista, trovano il vantaggio: discesa libera sulla sinistra di Gervinho che tocca al centro dove Ljaic è pronto a insaccare. Una rete a coronamento di un primo tempo controllato agevolmente dalla Roma, mai in sofferenza, mai esasperata in avanti ma costante nel possesso di palla, attenta a non esaltare le qualità ‘brasiliane’ di questo Verona. Serve proprio una distrazione dei capitolini e un loro momento di pausa, in avvio di ripresa, per permettere ai padroni di casa di pareggiare. Il gol di Hallfredsson resta tuttavia l’unico lampo del ‘mezzogiorno di poco’ del Verona. La Roma riassetta in pochi minuti gli equilibri, torna a comandare il gioco e il secondo gol matura quasi naturalmente. Questa volta Gervinho si dedica allo slalom infilandosi tra i difensori e insacca un gol capolavoro. Il Verona, con Toni non pervenuto e Iturbe ombreggiato da Benatia e con soltanto Hallfredsson a disturbare i sonni di De Sanctis fa quello che può. La squadra di Mandorlini sembra aver perso il perlage che ne aveva caratterizzato il frizzante girone di andata. Eppure il pareggio realizzato dall’islandese aveva illuso il pubblico e ricaricato, sembrava, una squadra apparsa l’ombra di se stessa. Nel Verona manca Jorginho, ceduto al Napoli, e al sostituto Donati non basta la sola volontà per spaventare le difese altrui. Il sigillo sulla partita lo mette comunque Totti, entrato a un quarto d’ora dalla fine, che realizza il rigore. Un penalty contestato dai difensori gialloblu e fischiato da Mazzoleni per atterramento di Torosidis. (dell’inviato Vincenzo Beni/ANSA)